Sono almeno 50 gli episodi tra furti nelle auto e uso fraudolento di carte di pagamento contestati dai carabinieri di Vasto agli 8 indagati nell’operazione scattata all’alba di stamattina denominata “Street Predators” eseguita dal Nor di Vasto insieme alle compagnie di Campobasso e Termoli. Al blitz hanno preso parte anche l’equipaggio del 5° Elinucleo di Pescara e unità cinofile.
Il maggiore Amedeo Consales ha illustrato in conferenza stampa i dettagli dell’inchiesta. La maggior parte dei furti nelle auto era localizzata nei parcheggi della spiaggia di Punta Penna, nell’ex tracciato ferroviario e sulla Statale 16. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, gli indagati usavano poi le carte di credito rubate per l’acquisto di carburante e altro grazie ad attività commerciali compiacenti.
Consales sottolinea poi che l’organizzazione criminale era stabile e non trattandosi di un semplice concorso. Sono 53 i capi di imputazione e per gli 8 arrestati c’è la recidiva ultraquinquennale.
Sei degli arrestati (il provvedimento cautelare è stato emesso da gip del Tribunale di Vasto Italo Radoccia su richiesta del sostituto procuratore Gabriella De Lucia) sono stati trasferiti nella casa circondariale di Vasto e di Chieti (sezione femminile), altre due persone sono sottoposte a obbligo di dimora. Si tratta di: B.F. (Vasto, classe 1972), S.M. (Vasto, classe 1973), B.R. (Vasto, classe 1971), B.V. (Vasto, classe 1994), Z.P. (Vasto, classe 1966), T.I.L. (romena, classe 1988), C.G. (Vasto, classe 1965), Z.G. (Vasto, classe 1996). Le ipotesi di reato sono associazione per delinquere, indebito utilizzo di carte di pagamento, furto aggravato e ricettazione.
Le vittime dei furti erano soprattutto turisti e i fatti contestati si riferiscono alla primavera e all’estate 2018. Come detto, una delle aree più colpite era la zona di Punta Penna, ma i i componenti dell’organizzazione criminale non disdegnavano Mottagrossa e i lungomari di Termoli, Montenero di Bisaccia, Vasto, Torino di Sangro, Fossacesia e Ortona. Tre degli indagati erano stati già arrestati nel luglio 2018 in flagranza di reato per un furto a Termoli.
La tecnica era consolidata. Le vittime erano individuate con appostamenti e attività di osservazione per capire se potessero avere oggetti di valore e denaro. Una volta effettuato il furto, gli autori si recavano subito a ritirare contanti negli sportelli automatici di Vasto e San Salvo (o ad acquistare carburante) con il volto parzialmente coperto da un copricapo (a volte acquistato appositamente). Questo era possibile perché spesso alle carte di credito era associato il pin. Le carte in alcuni casi venivano usate in attività commerciali compiacenti, in particolar modo in un bar di Vasto Marina (gestito da uno degli indagati) che simulava acquisti mai avvenuti.
L’attività investigativa ha permesso di scoprire che sono stati effettuati prelievi illeciti per oltre 30mila euro.