“Iniziamo a scioperare oggi e lo faremo ad oltranza, fino a quando non riceveremo i nostri stipendi”. Braccia incrociate da questa mattina per i 20 lavoratori della Manufatti Vasto, società che lavora all’interno dello stabilimento Puccioni di Punta Penna, occupandosi del confezionamento e smistamento dei prodotti.
A spiegare la situazione è Francesco Di Nizio, della Cisl, sigla a a cui sono iscritti tutti i lavoratori. “Il 30 giugno cesserà il contratto della Manufatti Vasto con Puccioni. Di questo abbiamo avuto notizia a marzo. Gli ultimi soldi percepiti dai lavoratori sono un terzo della mensilità di marzo, poi più niente. Ci sono 20 famiglie senza stipendio e le prospettive di un futuro nero”.
Tra meno di un mese la ditta vastese non lavorerà più all’interno dello stabilimento chimico e la preoccupazione per i dipendenti è tanta. Al momento non c’è ancora certezza su cosa accadrà, se ci sarà una nuova ditta che prenderà l’appalto, se Puccioni assumerà dipendenti per svolgere queste mansioni.
Amarezza e preoccupazione attanagliano le persone che questa mattina hanno iniziato lo sciopero. Il più anziano lavora qui da 32 anni, ma in tanti hanno un lungo percorso lavorativo in questo stabilimento. “Abbiamo garantito sempre la massima disponibilità alla Manufatti Vasto -dicono i lavoratori -, con straordinari e risposte ad ogni necessità. Negli ultimi tempi il lavoro è sceso e di conseguenza anche la necessità della nostra presenza. Ma siamo sempre andati avanti con una sorta di solidarietà, restando magari qualche giorno a casa ma lavorando tutti. Oggi invece vediamo tutto nero. Abbiamo mucchi di bollette da pagare, con cosa lo facciamo?”
“La Cisl ha già avuto un primo incontro e ne seguiranno altri – spiega Di Nizio-. Le situazioni sono due: i lavoratori chiedono di avere quanto dovuto fino ad oggi. E poi serve chiarezza sul loro futuro, chiediamo anche a Puccioni di prendere a cuore la loro situazione, visto che dal 30 giugno l’azienda sarà fuori. Hanno una professionalità acquisita negli anni che garantisce produzione immediata”.