Partenza l’11 maggio da Bologna, arrivo il 2 giugno a Verona, con un’affascinante passerella finale nell’Arena. È stato svelato oggi il Giro d’Italia 2019, il numero 102, che sarà totalmente made in Italy, con l’eccezione di un passaggio nella Repubblica di San Marino. La Corsa Rosa tornerà nuovamente in Abruzzo e, dopo i passaggi degli ultimi anni, l’ultimo nel 2017 [LEGGI], vedrà la città di Vasto avere un ruolo da protagonista. La 7ª tappa, quella del 17 maggio 2017, si snoderà infatti da Vasto a L’Aquila, in una giornata significativa anche per il ricordo nel decennale del terremoto.
Oggi, alla presentazione ufficiale a Milano, c’era l’assessore allo sport di Vasto, Carlo Della Penna, a rappresentare una città che, nel passato, ha accolto sempre con grande entusiasmo il Giro d’Italia. L’ultima volta fu nel 2008, quando Vasto fu sede di partenza (come accadrà il prossimo 17 maggio) nella tappa fino a Pescocostanzo [I passaggi degli ultimi 20 anni – LEGGI], nel 2013 fu San Salvo ad ospitare una partenza di tappa.
[ads_dx]Il Giro 2019. 3.518,5 sono i chilometri totali di questa edizione che prevede 46.500 metri di dislivello, uno dei percorsi più duri degli ultimi anni. 3 cronometro, 6 tappe di bassa difficoltà adatte ai velocisti, 7 di media difficoltà e 5 di alta difficoltà caratterizzeranno il percorso. Saranno 7 gli arrivi in salita, comprese le 2 cronometro di Bologna e San Marino. La Cima Coppi sarà il Passo Gavia con i suoi 2.618 metri, la Montagna Pantani il Mortirolo e la tappa Bartali la Bologna-Fucecchio. Omaggio a Coppi nel centenario della nascita con l’arrivo a Novi Ligure e la Cuneo-Pinerolo. Tutte le tappe [CLICCA QUI]
La 7ª tappa. Si partirà, da Vasto, ancora da definire dove sarà allestito il villaggio di partenza. “Nel mese di novembre – spiega l’assessore Della Penna – ci sarà il sopralluogo degli organizzatori per scegliere la migliore location“. Nel recente pasato sono state piazza De Gasperi, nel quartiere San Paolo, e piazza Baden Powell (via Ciccarone) ad accogliere il villagio di partenza. Saranno 180 chilometri da percorrere in una “tappa mossa, ma non dura con il finale adatto a finisseurs. Dopo una partenza lungo l’Adriatico si percorrono i saliscendi dell’appennino abruzzese attraverso Ripa Teatina e Chieti per poi avvicinarsi a L’Aquila dove il finale presenta un primo strappo seguito dalla rampa finale che già fu arrivo nel 2005 e nel 2010”.
Un giro made in Italy. “Sarà uno dei Giri più duri degli ultimi anni con oltre 46.500 metri di dislivello complessivo e tre cronometro molto difficili da interpretare. – ha detto il direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni -. Un percorso che sarà tecnicamente molto impegnativo e pieno di insidie sin dalle prime tappe con due prove contro il tempo a Bologna sul San Luca e quella più lunga e che farà maggiori distacchi a San Marino. Tra le Alpi e le Dolomiti poi incontreremo tappe di montagna con salite e arrivi che hanno fatto la storia di questo sport. Sarà un Giro aperto a tante soluzioni e quindi a tanti campioni con diverse caratteristiche.
L’ultima cronometro di Verona potrebbe ancora cambiare le carte in tavola ed essere il giudice finale. Dopo l’esperienza del 2018 – con la storica partenza da Israele – racconteremo una storia praticamente tutta italiana tranne per lo sconfinamento nella Repubblica di San Marino. In questo viaggio attraverso il nostro meraviglioso Paese vogliamo mostrare non solo la sfida sportiva, ma anche il patrimonio culturale e turistico dell’Italia: Leonardo Da Vinci, Gioacchino Rossini, l’Arena di Verona, gli scenari unici delle nostre montagne dalle Alpi alle Dolomiti, l’arrivo a L’Aquila a 10 anni dal terremoto saranno parte integrante di questo Giro d’Italia“.