Decine di turisti a farsi i selfie. Appoggiati alla balconata. Dietro il panorama del Golfo di Vasto, di lato una fioriera brulla, ormai usata come cestino e posacenere. In via Adriatica, è così per quasi tutti i vasi: in 10 su 13, i fiori si sono appassiti. Il Comune li aveva piazzati sulle colonnine appena tre anni fa.
Manca la manutenzione, come in tutta la strada che, insieme alla loggia Amblingh, dovrebbe essere una cartolina vivente della città. Invece, l’erba è talmente alta, da oscurare la visuale verso il mare. Tra arbusti e vegetazione spontanea cresciuta a dismisura, troppi rifiuti: carta, plastica, lattine.
[mic_dx]”La verità è che è insufficiente l’intero controllo dell’area”, dice l’ambientalista Ivo Menna, residente di via Adriatica. “Non c’è la cura del verde sottostante. Il Comune non ha né uomini, né mezzi sufficienti. Servirebbe un appalto per affidare la manutenzione a una ditta esterna. Ho proposto da tempo un Piano regolatore del verde pubblico, ma la mia idea non è stata presa in considerazione. Eppure, aiuterebbe a tenere sotto controllo un territorio comunale di 71 chilometri quadrati in cui il costruito rappresenta il 18%. Ho anche proposto, da anni, la realizzazione di una passeggiata ecologica dal belvedere di San Michele fino a via Adriatica, passando attraverso Palazzo d’Avalos e aprendo, per creare continuità, le porte della sala Vittoria Colonna. Neanche questo è stato fatto. E poi, c’è l’arena comunale alle Grazie, che non è a norma. Rivolgo un appello agli imprenditori della città, ad esempio Petroro, Di Fonzo, Tessitore e i titolari delle aziende di Punta Penna: finanziate la messa a norma dell’impianto, che potrebbe essere utilizzato anche d’inverno, se fosse costruita una copertura”.