Sono le 20 in punto quando Luigi Fioravante sale sul palco dell’Aqualand, prende posto dietro la consolle e inizia a mettere i dischi per il suo dj set. Quarantacinque minuti accompagnato dalla voce di Raffaele Jair, suo fidato vocalist, mentre il pubblico di Live’n’love inizia ad arrivare sempre più numeroso sotto il palco dell’area eventi. Scende il sole e si accendono le luci del grande palco mentre Fioravante continua a mixare pezzi storici della musica dance e successi recenti scaldando il pubblico della seconda serata del festival targato Hit Mania [LEGGI].
Al termine della sua esibizione, chiusa con le note di Amore e Capoeira, ultimo successo del vastese Ketra, Fabio Clemente, tanti applausi ed emozioni da ricordare a lungo per Luigi Fioravante.
Come ti sei trovato questo palco?
Questo festival è qualcosa di favoloso, è come per un calciatore fare l’esordio in serie A. C’è un’organizzazione davvero perfetta, una coordinazione in tutto. Per me tornare a suonare qui ad Aqualand, dove io ho messo i primi dischi, è qualcosa di emozionante. Molte volte non riesci a spiegare queste emozioni. È andato tutto molto bene, quando sono sceso dal palco ho avuto buoni riscontri dalla produzione, abbiamo parlato e ci terremo in contatto per collaborazioni future.
[ads_dx]Fai il dj ormai da tanti anni, essere tra i nomi del festival di Hit Mania è un passaggio importante per il tuo percorso artistico.
È vero, e sono riuscito ad adattarmi ad un contesto un po’ differente dal mio modo di mettere i dischi. Questo è un festival che ha uno stile molto incalzante, con i BPM molto alti, i miei dj set sono un po’ più lenti. Ma non c’è stato problema, mi sono integrato bene riuscendo però ad esprimermi con dei pezzi giusti, come dei remember degli anni ’90, quando c’era mezza Italia che veniva a ballare proprio qui.
In questo festival c’è una produzione importante, è uno show che attira anche chi non è amante della muisica dance.
Al di là dei dj set, in cui ci sono nomi internazionali, è proprio lo spettacolo che questi festival propongono ad essere vincente. Oltre alla musica c’è una scenografia pazzesca, ci sono delle composizioni curate sia sugli schermi che negli effetti. Tutto l’aspetto artistico e scenografico del festival colpisce il pubblico..
Quando hai iniziato a mettere i primi dischi avresti mai immaginato di trovarti in un contesto come quello di oggi?
Ti dico ni, perchè, quando ero qui ai tempi dell’Oasis, sono girati davvero tanti dj italiani e internazionali anche era una situazione, diciamo, più da club. Ma oggi, a livello internazionale, c’è più una tendenza ad avere un dj singolo che riesce a creare un concerto live come può essere l’esperienza di un cantante o di una band i uno stadio. È qualcosa di molto interessante perchè un dj si trova davanti un pubblico da concerto che è lì per lui.
Oltre ad essere dj sei anche esercente, hai un tuo locale nel centro storico di Vasto. Cosa rappresente l’avere eventi di questa portata in città?
Il centro storico deve essere sempre tutelato, nei limiti di decibel e di disturbo arrecato per non andare ad influire sulla quotidianità della vita quotidiana di quei luoghi. Ma, aiutandoci tra di noi, con l’amministrazione e con le forze dell’ordine, riusciamo a creare cose interessanti per dare un cambio di tendenza alla movida che deve essere fatta rispettando le regole e non oltrepassando i limiti. Con il sindaco Menna e l’assessore Della Penna, che ringrazio, insieme a tutti noi esercenti, piano piano stiamo crescendo mettendo dei tasselli per una movida giusta e controllata.