Taglio del nastro, stasera, per “Dopo il Diluvio”, la mostra nazionale allestita a Vasto in occasione del bicentenario della nascita di Filippo Palizzi.
Vernissage a Palazzo d’Avalos, con gli attori che impreziosiscono la conferenza di presentazione ufficiale: la voce profonda di Milo Vallone a impersonare Palizzi, la voce suadente di Franca Minnucci a introdurre i relatori e a salutare la platea dei Giardini di Palazzo d’Avalos leggendo una lettera di Gabriele D’Annunzio a Filippo Palizzi. Poi il taglio del nastro al primo piano dell’edificio monumentale e il primo flusso di visitatori: 648 persone si sono addentrate nell’itinerario tra quasi 200 opere che rappresentano il genio pittorico di Palizzi.
“E’ stato un percorso simile a una gravidanza”: così la curatrice, Lucia Arbace, direttrice del Polo museale dell’Abruzzo, descrive il lavoro, “iniziato nel 2016”, ricorda Giuseppe Forte, assessore comunale alla Cultura.
Assenti, per inderogabili impegni istituzionali, il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, e i parlamentari di Vasto, Gianluca Castaldi e Carmela Grippa, è il governatore della Regione, Luciano D’Alfonso, a parlare di “mostra che aiuta Vasto a essere punto di riferimento identitario, culturale e turistico”, a elogiare “il lavoro di squadra che è stato compiuto. Attraversiamo una fase in cui si distrugge tutto ciò che si è costruito” e a lanciare una frecciata al neo sottosegretario ai Beni culturali, il deputato pescarese Gianluca Vacca, perché “avrei voluto incontrarlo qui per parlare di alcuni impegni comuni, tra cui la stabilizzazione delle aree che fanno da corollario a questa straordinaria opera e mi riferisco a Palazzo d’Avalos”.
Da parte di tutti i relatori, ringraziamenti al consigliere comunale Elio Baccalà e a Nicola Della Gatta, segretario del sindaco, che hanno fortemente lavorato, insieme allo staff di Palazzo d’Avalos, alla realizzazione dell’esposizione, che sarà aperta al pubblico (biglietto d’ingresso: 5 euro per la mostra, 8 euro per mostra e visita completa dell’antica residenza dei marchesi) fino al 30 settembre.
Secondo Forte, l’evento organizzato in occasione del bicentenario è un seme da cui “mi auguro possano germogliare ulteriori frutti sul piano culturale”.