Il problema maggiore è stato proteggere il terreno dal pericoloso inquinamento da idrocarburi. Dopo anni, a Vasto definitivamente bonificata la discarica di via Lota.
Col via libera del commissario straordinario per le discariche abusive, il generale dei carabinieri forestali Giuseppe Vadalà, l‘Unione europea si appresta a chiudere la procedura d’infrazione per la contaminazione del terreno causata dallo sversamento di rifiuti e scarti, anche altamente inquinanti, lungo il costone di località Sant’Antonio Abate, nella parte alta della città.
Ad annunciare l’uscita dall’iter di inadempimento, che ha comportato pesanti multe per lo Stato italiano, sono il sindaco, Francesco Menna, l’assessora all’Ambiente, Paola Cianci, il dirigente del medesimo settore, Stefano Monteferrante, l’ingegner Anna Maria Gizzarelli dell’ufficio Urbanistica e il geometra Italo Pomponio dell’ufficio Servizi.
“Il responsabile del servizio gestione rifiuti della Regione Abruzzo, Franco Gerardini – annuncia Cianci – ci ha comunicato che l’ex discarica di via Lota è stata esclusa dalla lista dei siti a rischio. L’analisi delle acque ha rilevato l’assenza di idrocarburi e altri inquinanti. Comune, Regione e Arta hanno seguito procedura e tempistica stabilire dalla Regione”.
“E’ stata eseguita – spiega Gizzarelli – la copertura della discarica, la sua cinturazione con diaframma per convogliare le acque meteoriche e il percolato in appositi pozzi, svuotati da un’impresa specializzata. I campionamenti dell’Arta (agenzia regionale di tutela dell’ambiente, n.d.r.) hanno portato all’esclusione dal novero dei siti inquinati, per cui aspettiamo ora il provvedimento conclusivo della Commissione europea”.
“Il commissariamento – precisa Monteferrante – è un atto formale, perché la bonifica era stata già conclusa. Avevamo problemi con alcune sostanze, in particolare con gli idrocarburi: questo ha causato il ritardo. L’ultimo campionamento ha dato risultati positivi”.
[mic_dx]Ex discarica comunale ancora sotto osservazione – Rimane, invece sotto la lente d’ingrandimento dell’Europa e dei carabinieri forestali l’ex discarica comunale di Vallone Maltempo. Sul vecchio immondezzaio, chiuso negli anni Novanta in concomitanza con l’apertura dell’impianto di riciclaggio di Cupello, pende ancora la procedura d’infrazione.
“Un errore progettuale – spiega Gizzarelli – ha portato alla risoluzione del contratto con la ditta appaltatrice, perché la perizia di variante avrebbe comportato un aumento dei costi oltre il limite del 15% previsto dalla normativa. Il nuovo progetto è ora al vaglio del commissario che, nella valutazione, si avvale dell’ausilio del Cnr. Nel frattempo, stiamo riposizionando i piezometri”, strumenti che consentono di monitorare le falde, “per verificare l’eventuale contaminazione delle acque. Poi competerà al commissario la valutazione degli interventi di sicurezza necessari”.
“La procedura d’urgenza – specifica Monteferrante – scatterebbe solo se i piezometri dovessero rilevare un inquinamento in atto”.