Un progetto di competitività per recuperare nel settore debole dell’azienda, quello dei vetri laterali laminati e dei lunotti attualmente appannaggio della sede polacca. È il dato più interessante uscito dalla riunione-fiume tenutasi ieri in comune a San Salvo sul delicato momento che la Pilkington sta vivendo.
All’appello del sindaco Tiziana Magnacca hanno risposto in tanti, oltre a dirigenza e sindacati: rappresentanti della Regione (Luciano D’Alfonso, Giovanni Lolli, Silvio Paolucci, Mario Olivieri, Mauro Febbo, Pietro Smargiassi) e alcuni dei parlamentari abruzzesi (Carmela Grippa, Camillo D’Alessandro ecc.) o degli eletti nelle circoscrizioni regionali (Alberto Bagnai, Gianfranco Rotondi) e i sindaci del comprensorio.
LE RICHIESTE DEI SINDACATI – Dopo i saluti istituzionali della padrona di casa, i sindacati hanno preso la parola per avanzare le proprie richieste. Emilio Di Cola (Cgil), Franco Zerra (Cisl), Arnaldo Schioppa (Uil) e Domenico Ranieri (Cobas) hanno ribadito quanto emerso durante l’attivo unitario di qualche settimana fa: un piano sociale per i 140 esuberi all’orizzonte (per i quali potrebbe scattare presto la procedura di licenziamento collettivo) e un piano di investimenti per prepararsi al cambiamento radicale del settore automotive (auto elettriche e con guida assistita).
LATERALI LAMINATI – Quello dei lunotti posteriori e dei laterali laminati è il settore finito più volte al centro della discussione sindacale. La Pilkington in Europa riesce a concorrere per importanti commesse solo con lo stabilimento in Polonia. C’è da recuperare questo gap. Per ora siamo alla fase embrionale, bisogna ancora convincere i giapponesi della Nsg a investire 30 milioni di euro su San Salvo, “Spero nelle prossime settimane di annunciare definitivamente ai sindacati questo importante progetto di competitività per recuperare in efficienza. È chiaro, però, che prima bisogna convincere gli azionisti”, ha detto Marcovecchio.
[ant_dx]I SASSOLINI DALLE SCARPE – Nel suo intervento Marcovecchio ha fatto anche il punto sulla situazione attuale rispondendo alle accuse di immobilismo del gruppo durante gli anni di applicazione dei contratti di solidarietà.
“Ho sentito e letto che la Nsg dovrebbe essere riconoscente a questo territorio. Posso dire che Nsg ha dato riconoscenza a San Salvo con investimenti che forse sono passati sotto traccia (10 milioni di euro l’anno, ad esempio, per i parabrezza). Nel 2008 la Pilkington aveva 2.351 dipendenti, la Bravo 89 e la Primo non esisteva ancora. Al 31 marzo di quest’anno i dipendenti Pilkington sono 2.308, quelli della Bravo 322 e 215 quelli della Primo. Non scordiamoci che a San Salvo abbiamo portato il Centro Europeo di Sviluppo Auto, spuntandola sulla Polonia. Questi numeri indicano che abbiamo dormito? Nel 2012 siamo stati la prima grande azienda in Italia ad applicare i contratti di solidarietà”.
Inevitabile, nella disamina del presidente, il richiamo alla competitività del territorio: “Va recuperata una credibilità istituzionale. Le istituzioni devono aiutarci giorno per giorno, non solo quando c’è la paura. Abbiamo l’esempio del tubo dell’acqua vecchio di 50 anni, se va giù, è un problema per tutta la zona industriale, ci si deve pensare ora”. “Concludo, poi, lanciano un appello ai giovani: devono seguirci. Come diceva mio padre, Quando i giovani si raffreddano, è tutto il mondo a battere i denti“.