Un poliziotto scende dalla moto e si ferma davanti alla lapide su cui sono esposte le foto delle 29 vittime. Posa un mazzo di fiori, poi si mette sull’attenti e fa il saluto militare.
La polizia rende omaggio agli Angeli di Rigopiano nel giorno in cui il Giro d’Italia parte da Penne per arrivare a Gualdo Tadino. Due tappe, la prima con arrivo sul Gran Sasso e la seconda che passa per Farindola, volute per commemorare le persone innocenti morte sotto la valanga del 17 gennaio 2017. E’ successo ieri mattina.
In tarda serata, è arrivata la notizia: la Procura di Pescara ha iscritto nel registro degli indagati anche il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, i suoi due predecessori, Gianni Chiodi e Ottaviano Del Turco, e gli ultimi quattro assessori regionali alla Protezione civile: Tommaso Ginoble, Daniela Stati, Gianfranco Giuliante e Mario Mazzocca [LEGGI].
“Ce l’aspettavamo”, commenta Mario Tinari, papà di Jessica, la ragazza di Vasto morta a 24 anni sotto le macerie insieme al suo ragazzo, Marco Tanda, 25 anni. “Il procuratore ce l’aveva promesso: non trascureremo nulla, ma ci aveva anche detto che era necessario del tempo. Per questo, c’è stata un’ulteriore proroga di sei mesi delle indagini, fino a ottobre. I magistrati stanno rispettando le promesse. La tragedia è stata il risultato di una catena di errori. Per noi, è importante per dare un senso di giustizia a questa vicenda, anche se la tragedia ormai è accaduta e nessuno potrà restituirci i nostri cari”.
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