Giornata di inaugurazioni quella di ieri per Liberi e Uguali. È stata aperta nel pomeriggio la sede elettorale di via delle Rose (nello storico edificio che ospita anche il Partito Democratico) con gli interventi dei candidati Giuseppe Marisi (Maggioritario, collegio Lanciano-Vasto) e Celeste Costantino (deputata uscente, proporzionale Chieti-Pescara).
“Sto cercando di toccare in questa campagna elettorale tutti gli 85 comuni del collegio, in pochi giorni ho percorso 4mila chilometri – ha esordito il gissano Marisi – e sto incontrando tanta frustrazione e tanti problemi. È evidente che c’è bisogno di ricostruire un senso di comunità. Possiamo apparire come un piccolo partito, la partita è dura e dobbiamo farci largo nella sfiducia, ma è possibile se si riparte dall’uomo cercando di soddisfare la speranza di una formazione di una nuova classe dirigente“.
Poi Marisi sottolinea: “In Italia ormai la politica è vista come qualcosa che non dà risposte. Questo accade perché qui non si rendiconta sulla propria attività, non si fa il saldo tra quanto annunciato e quanto detto. Noi vogliamo ripartire da questo saldo. Arriviamo da una stagione politica che ha indebolito i lavoratori, la realtà professionale in Abruzzo è drammatica; la mobilità territoriale è frustrante. Noi vogliamo essere una vera alternativa progressista senza timori per ciò che significa futuro“.
La parola passa poi alla Costantino che suona un campanello d’allarme su uno dei temi di più stretta attualità: “Attenzione perché sta maturando una cultura razzista; è un problema di ordine politico e culturale. Sto toccando tante realtà e per questo la campagna elettorale mi piace, ma la stessa in altre parti sta assumendo toni preoccupanti come a Macerata. Forse non è così chiaro, ma la campagna d’odio scansa problemi più pesanti; tutto il dibattito è concentrato sui migranti. C’è un errore di fondo, mettere sullo stesso piano la povertà che putroppo interessa diverse fasce sociali e il fenomeno migratorio. Inoltre, questo clima è frutto anche dell’apertura delle liste a fascisti e razzisti“.
[ant_dx]Su quest’ultimo punto le responsabilità sono ben definite: “CasaPound è l’ultima arrivata, ma fascisti e razzisti sono stati accolti da altre liste di destra già diverso tempo fa. Su questo tema il Partito Democratico è stato troppo debole“.
“Noi ripartiamo – ha concluso la Costantini – dal lavoro, dalla scuola, dal welfare. Il popolo di sinistra, compresi gli attuali esponenti del Pd, ha manifestato contro l’abolizione dell’art. 18, contro la riforma Gelmini: provvedimenti simili poi sono passati in silenzio con loro al governo. In questo percorso ho ritrovato tanti vecchi compagni che avevano giurato di aver smesso con la politica: dobbiamo impegnarci a riportare a casa anche i delusi che oggi votano M5S. E dopo il 4 marzo, si faccia il partito”.
Il 16 febbraio al ristorante Vecchio Casale, LeU organizzerà una cena di autofinanziamento alla presenza del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.