Era in sella alla bici che, da contrada Selvotta, lo stava portando verso Vasto Marina. Ha perso l’equilibrio, è caduto e ha battuto la testa contro una barriera di cemento armato. E’ morto così, prima dell’alba, un migrante di 19 anni, Siaka Minteh, originario del Gambia.
Erano circa le 4:45. Siaka stava percorrendo in discesa via Selvotta, nelle campagne retrostanti Vasto Marina quando, svoltando verso destra per imboccare la strada che conduce alla stazione ferroviaria Vasto-San Salvo, ha perso l’equilibrio ed è caduto sulla barriera New Jersey che separa la strada dal ciglio della scarpata sottostante, in fondo alla quale si snodano i binari della ferrovia.
La testa è andata a sbattere sul cemento armato. Per lui, non c’è stato nulla da fare. Sul posto 118 e carabinieri, che hanno accertato la morte ed eseguito i rilievi necessari a ricostruire i fatti.
“Era ospite – si legge in un comunicato del consorzio Matrix – precedentemente del Cas di Casalincontrada dal giugno 2016. Meritevole, è stato trasferito a Villa Selvotta, a Vasto, centro che accoglie 23 richiedenti asilo, il cui responsabile è Daniel Dragomir, Da poco il gambiano aveva avuto un rigetto dalla Commissione territoriale di Ancona per il riconoscimento dello status di rifugiato e della protezione internazionale e stava provvedendo a fare ricorso. Era un diciannovenne che ascoltava la musica, sua grande passione, e si dilettava nel canto. Era il primo giorno che si allontanava così presto. Non abbiamo idea di dove fosse diretto. Le firme degli utenti vengono raccolte alle 8 del mattino. Al momento dell’incidente, erano in due su due diverse biciclette. Gli inquirenti stanno interrogando l’altro ragazzo. Il magistrato deve ancora decidere se sia necessario l’esame autoptico. Il consorzio Matrix esprime il suo dolore per la perdita di questa vita, spezzata dall’incidente, avvenuto in seguito alle peripezie affrontate nel viaggio per arrivare qui in Italia”.