Per l’ultimo comizio della campagna elettorale 2017 Tiziana Magnacca sceglie il copione di cinque anni fa. L’arrivo dei candidati in corteo in piazza Papa Giovanni XXIII con bandiere e palloncini, l’inno di Mameli cantato a squarciagola prima di lanciare l’ultimo assalto alla riconferma a palazzo di città. Dopo aver ricordato che “solo la squadra può vincere”, concetto ribadito più volte durante il comizio, il sindaco uscente di San Salvo lascia spazio ai rappresentanti delle tre liste che la sostengono nella sfida a Gennaro Luciano, Angelo Angelucci e Osvaldo Menna.
Le differenze ‘tra noi e loro’. Apre Stefano Battista, di Per San Salvo, elencando le caratteristiche di un sindaco giovane e tenace. Ha guidato una squadra granitica per il vero rinascimento di questa città. Con poche risorse la micro-economia si è rimessa in movimento”. Non manca la stoccata agli avversari. “C’è differenza tra noi e loro, tra di noi c’è una moralità che oggi sembra quasi una cosa scontata. E ricordate che se i due competitor sono dello stesso colore politico di chi amministra regione e nazione c’è da stare preoccupati”.
I socialisti. A Costantino Santini, dei “socialisti autonomisti”, il compito di parlare per San Salvo Città Nuova. “La nostra collocazione non è stata dettata dall’ideologia ma dall’analisi di chi ha ben amministrato e dai programmi. La Magnacca ha operato bene nell’interesse dei cittadini con onestà e trasparenza”.
La squadra rafforzata. “Questa sera la politica riconquista la P maiuscola”, esordisce Eugenio Spadano, sul palco a nome di Lista popolare, prima di ripercorrere le vicende degli ultimi 6 anni, dal commissariamento all’amministrazione guidata da Tiziana Magnacca. Parla delle “divisioni della sinistra, frazionata in quattro componenti” e di una “incapacità dei partiti di opposizione di mettersi insieme in cinque anni per fare proposte alternative”. Spadano lancia l’assist al primo cittadino rivolgendosi ai presenti a cui chiede “E’ vero o no che Tiziana Magnacca vincerà al primo turno?”.
Le parole e i fatti. Esordisce citando l’articolo 54 della Costituzione, Tiziana Magnacca. “Chi partecipa alla vita pubblica deve aere senso della misura – dice la candidata del centrodestra -. Chi fa vita pubblica del avere senso del decoro, senso dell’onore”. E poi aggiunge “Noi siamo la prova delle parole coerenti con i fatti”. La candidata al mandato-bis ricorda anche come “sia io che i miei assessori abbiamo amministrato con parsimonia. Abbiamo rinunciato a farci pagare i contributi durante questi cinque anni, come si faceva prima, rimettendo quelle somme a disposizione della città”.
La questione morale. “Il candidato del Pd non ha avuto la forza di sgombrare le sue liste da chi ha avuto problemi con la giustizia”, dice Tiziana Magnacca che poi rincara la dose: “Siamo qui senza dover nascondere i candidati dai fotografi, senza dover temere i pupari. Se vinceranno loro saranno altri a decidere. Noi invece siamo quelli che appariamo, nessuno ci manovra”.
Le ‘sfide del futuro’. Il sindaco uscente snocciola i risultati ottenuti in cinque anni al governo della città e poi parla delle “sfide del futuro”, parlando di sicurezza, cultura, centro storico, sociale e di San Salvo Marina, chiudendo con una frase: “Non vi prometto la luna ma solo ciò che è realizzabile. Perseguiremo obiettivi più lusinghieri per la nostra città con la consapevolezza che la strada è stata tracciata e ora dobbiamo solo continuare a seguirla. Noi vogliamo unire e non dividere. Se vinciamo noi vince San Salvo”.