Giovanni Paolo II e il lavoro. Il trentennale della visita di Papa Woytila a San Salvo non poteva non toccare uno dei temi a lui più caro, nel luogo dove nel giorno di San Giuseppe, patrono dei lavoratori, incontrò i dipendenti dell’allora Siv, oggi Pilkington.
Nell’incontro moderato da Pino Cavuoti è il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, ad introdurre l’argomento. “Il Papa, nel corso della sua visita a San Salvo, ribadì la supremazia dell’uomo sul lavoro. Un concetto quanto mai attuale. In un tempo in cui si apre una riflessione sui nuovi modelli di sviluppo, dobbiamo rimettere al primo posto la dignità dell’uomo”.
Parte da uno spunto laico Graziano Marcovecchio, presidente di Pilkington Italia. “L’articolo 1 della nostra Costituzione mette al primo posto il lavoro. E’ su quello che i Padri Costituenti impostarono tutti il resto. Giovanni Paolo II fu un grande operaio, lavorò per 4 anni in miniera, che non sono certamente il luogo più semplice. E, scegliendo il 1 maggio come data di beatificazione, la Chiesa ha voluto caratterizzarlo come un protagonista del lavoro”.
Marcovecchio parla anche della situazione attuale. “La difficoltà di oggi è rispondere a nuovi modelli di mercato. C’è la necessità di creare un’unica squadra che nel nostro territorio rincorra difficili soluzioni. Oggi un concetto fondamentale è quello della solidarietà, che non a caso è entrato anche nel nome di uno degli ammortizzatori sociali. Giovanni Paolo II, nel Giubileo dei lavoratori, disse che il rischio della globalizzazione era che si tramutasse la globalizzazione dei mercati in una globalizzazione della solidarietà. Io credo che se oggi tutti globalizzassero la solidarietà, il lavoro sarebbe una facile conseguenza”.
Tocca poi a Marco Mari, responsabile delle risorse umane della Denso. Nel 1983 il Papa tenne il suo discorso pubblico proprio dallo stabilimento che allora si chiamava Magneti Marelli. “Giovanni Paolo II, già nel 1981, diceva siamo alla vigilia di una rivoluzione che avrà influenze sul lavoro come la rivoluzione industriale, con il riordinamento e il ridimensionamento che avranno l’effetto della disoccupazione per milioni di lavoratori. Una situazione che viviamo anche oggi”. Mari ricorda come il Pontefice disse che “l’uomo è il soggetto del lavoro, non un fattore della produzione”. E parlando della centralità della figura umana ricorda ancora le parole di Giovanni Paolo II che a San Salvo disse “vengo ad onorare il lavoro umano, ma soprattutto vengo ad onorare voi lavoratori e lavoratrici”.
Dopo Nicola Argirò, che ricorda come “questo è un territorio laborioso, in cui abbiamo avuto la fortuna di conservare le due aziende più grandi grazie al lavoro di squadra”, è il professor Giorgio Faro a portare il dibattito su temi teologico-filosofici. “Giovanni Paolo II è stato lavoratore e intellettuale, dimostrando come c’è una dimensione unitaria dell’uomo”. Il docente dell’università pontificia Santo Spirito spiega come “lo spirito di servizio deve fare in modo che il frutto del lavoro debba servire al destinatario del bene o servizio che produciamo”.
Il presidente della regione Abruzzo, Gianni Chiodi, sottolinea come questo evento, “che fu importante per tutta la nostra Regione, ha avuto come protagonista l’uomo che ha messo al centro il lavoro. Il lavoro è una caratteristica della nostra umanità, da quando esiste l’uomo. Nello sviluppo del lavoro, la condizione del miglioramento dei metodi e dei modi di lavoro è stata alimentata dalla crescita”. Il governatore, prima di lasciare il saluto di chiusura ad Eugenio Spadano, presidente del consiglio comunale di San Salvo, sottolinea come “l’uomo ha una dimensione relazionale, spirituale e familiare, che non possono essere sacrificate per una dimensione efficientistica nel lavoro”.
Foto – I 30 anni dalla visita del Papa – Convegno sul lavoro
I 30 anni dalla visita del Papa – Convegno sul lavoro