“Uno Stato più moderno ed efficiente, senza toccare i valori fondamentali della Carta costituzionale”. Dopo un periodo di “silenzio”, il fronte del sì al referendum costutuzionale si mobilita intorno a due big del governo nazionale, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e il sottosegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli.
Dopo i saluti del sindaco Francesco Menna e di Luciano Lapenna, intervenuto in “forma privata” e non da presidente Anci, è stato il sottosegretario Chiavaroli ad illustrare le ragioni del sì, relative al superamento del bicameralismo paritario, al riordino delle competenze Stato-Regioni e all’ammodernamento dello Stato.
A seguire, l’assessore Silvio Paolucci ha affrontato la riforma nell’ambito dei settori di Ambiente e Sanità, spronando i sostenitori a puntare sugli indecisi, “decisivi per il risultato”. Interpellato a margine dell’incontro sulla polemica legata al mancato invito alla deputata del Pd, Maria Amato (qui l’articolo), Paolucci ha sottolineato: “Personalmente in tre anni di lavoro parlamentare non ho mai fatto polemiche, mentre vedo che nei miei riguardi non è così. Ad ogni modo è un incontro sul referendum, non entro nel merito di una polemica unidirezionale”.
L’intervista al ministro Lorenzin [GUARDA].