Domenico Ranieri, segretario provinciale della Confederazione Cobas. Com’è andato il corteo di Manfredonia contro le trivellazioni petrolifere nel mare Adriatico?
“Bene. Eravamo presenti noi della Confederazione Cobas interprovinciale Pescara-Chieti-Lanciano-Vasto, e le associazioni Nuovosensocivico, Gestione partecipata del territorio, Abruzzo social forum, No Triv Abruzzo e Centro sociale Zonaventidue. Siamo partiti dall’Abruzzo con un pullman, allestito da Nuovosensocivico. Ma ci aspettavamo una massiccia partecipazione dei sindaci del litorale abruzzese, che non c’è stata. Erano presenti solo il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, e gli assessori comunali Anna Suriani e Marco Marra, oltre all’assessore di Fossacesia Andrea Natale. Non c’è stata la necessaria forte risposta degli amministratori locali. A conti fatti, eravamo un migliaio di persone, meno del previsto a causa dei ripetuti cambiamenti d’orario non adeguatamente pubblicizzati. Tutto questo nonostante la recente vittoria della battaglia legale presso il Tar del Lazio, che ha bloccato la richiesta di esplorazioni sottomarine presentata dalla compagnia petrolifera irlandese Petroceltic”.
Dopo la sentenza del Tar e la manifestazione di Manfredonia, quali saranno le prossime tappe della battaglia contro le trivellazioni nel mare adriatico?
“Dopo Termoli e Manfredonia, auspichiamo che la prossima manifestazione si svolga a Vasto. Torniamo a sollecitare il sindaco di Vasto e i tutti i sindaci del territorio a imporre un blocco immediato della costruzione delle centrali a biomasse, oltre al progetto Recogen delle industrie Puccioni spa di realizzazione a Punta Penna di un impianto di trattamento dell’acido cloridrico esausto”.
Foto – Manifestazione “No Triv” a Manfredonia
Anche gli attivisti vastesi alla manifestazione contro le trivellazioni nel mar Adriatico. FOTO di Coralba Giannico