Le note del “silenzio” squarciano l’aria. E poi l’urlo della sirena dei mezzi dei vigili del fuoco per rendere l’omaggio a Giuseppe Crisci mentre si alza un sincero e affettuoso applauso. È la chiesa di San Paolo apostolo ad accogliere il feretro del 41enne vigile del fuoco di Vasto per l’ultimo saluto terreno. La bara viene portata in chiesa sull’autoscala dei vigili del fuoco, accompagnata dai colleghi del distaccamento di Vasto e di tutti quelli giunti dalle caserme della provincia di Chieti in quello che per la grande famiglia dei vigili del fuoco è un giorno di dolore. Ci sono anche i vigili in congedo e i rappresentanti delle forze dell’ordine e della protezione civile, per dare un segno di vicinanza ai genitori di Giuseppe, alla sorella, alla compagna e a tutti i suoi cari.
Il parroco don Gianni Sciorra nell’omelia dice: “Caro Giuseppe, la presenza dei tuoi cari, della tua famiglia, della famiglia più estesa dei colleghi dei vigili del fuoco, è la dimostrazione che ognuno di noi ora vorrebbe fare qualcosa per te. C’è lo smarrimento di chi non sa darsi una ragione per quanto accaduto. E ci troviamo dinanzi a un mistero che oggi sembra solo quello della morte ma è anche quello della vita. Perchè la nostra vita è davvero un mistero finchè restiamo su questa terra”. Il sacerdote dice ancora: “Caro Giuseppe, solo Gesù oggi è una piccola luce nel tanto buio dei nostri cuori”.
Poi un ricordo. “Non ci conoscevamo personalmente ma in questi giorni ho letto le cose che hanno scritto di te, ho ascoltato quello che mi hanno raccontato. E ho capito che tu avevi le mani innocenti e il cuore puro. Le mani innocenti sono quelle delle persone oneste che si guadagnano da vivere con il loro lavoro, di mani che stringono altre mani per consegnare la Pace. Come vigile del fuoco avevi le mani solidali di chi è sempre pronto ad aiutare gli altri. E poi il cuore puro, quello che non ha paura di dire ciò che pensa. Un cuore sincero e fedele, che non tradisce“. Don Gianni si rivolge ai familiari, agli amici, ai colleghi di Giuseppe: “Il tuo percorso di vita di solo 41 anni ci dimostra che siamo solo di passaggio. Ma dei nostri giorni nulla su perde: siamo qui così numerosi e vogliamo fare qualcosa per Giuseppe. Pregheremo per te e continueremo ad amarti“.
Il ricordo dei colleghi di Crisci [LEGGI]
Prima del termine della celebrazione è uno dei colleghi di Giuseppe a leggere la preghiera dei vigili del fuoco. Poi l’uscita dalla chiesa della bara tra gli applausi dei e l’omaggio di tutte le forze dell’ordine presenti in segno di vicinanza alla famiglia di Crisci e ai vigili del fuoco.