Non si sono risparmiati stoccate velenose Francesco Menna e Massimo Desiati stasera, nei comizi con cui si è chiusa la campagna elettorale in vista del ballottaggio di domenica, quando 36mila 518 cittadini saranno chiamati a scegliere il nuovo sindaco di Vasto.
Ore 19, Francesco Menna in piazza Pudente – “Questan città è cara ai cetacei, non ai brontosauri”, tuona Francesco Menna [GUARDA L’INTERVISTA] sul palco davanti a Palazzo d’Avalos, riferendosi allo spiaggiamento dei capodogli a Punta Penna e chiamando brontosauri Desiati e i suoi. Il suo comizio si chiude con un appello: “Aiutatemi a mandare a casa, dopo 40 anni, i mestieranti della politica”. E, nelle ultime ore della campagna elettorale, “aiutatemi a essere ovunque” e “a contrastare la maledizione della luna nera del centrodestra. Non è possibile tornare alla notte degli orrori”.
In precedenza aveva irriso il pulmino di Desiati: “Tra qualche mese, ti ci porto io, con la mia Panda a metano, all’isola ecologica. Vai col pulmino al mercato coperto di Santa Chiara, che abbiamo rimesso a nuovo. Ti ci porto io, con la mia Panda a metano, agli ex palazzi scolastici, che candono a pezzi. Ti ci porto io, con la mia Panda a metano, sotto il terminal bus, nel piano interrato dove non entrano gli autobus. Avremmo dovuto chiamare il Gabibbo, ma non lo abbiamo fatto per amore di questa città”.
Si rivolge anche agli elettori pentastellati: “Voglio ringraziare anche il Movimento 5 Stelle. L’intervento di Castaldi all’inizio mi è dispiaciuto. Poi, rileggendolo meglio, ho visto che in realtà è chiaro, limpido, cristallino. È incentrato sui temi comuni al nostro programma: smart city, trasparenza, legalità, potenziamento dei servizi sociali e culturali. Il Movimento 5 Stelle ha tenuto una posizione di equidistanza dai due schieramenti. Alla Commissione di vigilanza e controllo ben venga la cara Ludovica Cieri“.
Ore 20,30, Desiati davanti alla cattedrale – “L’orologio dell’amministrazione comunale sembra si sia fermato a dieci anni fa. Forse si sentono già all’opposizione”, ironizza Massimo Desiati [GUARDA L’INTERVISTA]. Il leader della coalizione centrodestra-movimento civici parla dal palco allestito davanti alla cattedrale di San Giuseppe e punta il dito contro la Giunta Lapenna, dieci anni persi, dieci anni di pessima amministrazione” e contro Francesco Menna e il suo comizio, in cui ha concluso la campagna elettorale “denigrando chi rappresenta questa coalizione, offendendo, magari suggerito da qualche maestro della maldicenza che tira i fili dal suo blog. Io non cerco risse, io cerco consenso, condivisione”.
E sul tema sensibile del lavoro e della disoccupazione, attacca: “Quando sorge il sole, sorge per tutti, non solo per l’amico del sindaco, dell’assessore, del consigliere, del ruffiano di turno”.
“Quale cosa è stata portata a termine in dieci anni da questa amministrazione?” chiede Desiati. “L’isola ecologica è ferma, mai aperta”, mentre “il Comune non ha approvato il bilancio di previsione e versa in una situazione finanziaria di pre-dissesto”. Si dice mostra sicuro di vincere: “La distanza è ormai incolmabile. Possono somministrare porchetta e birra, ma ormai non gli crede più nessuno. Questo candidato sindaco non ha padroni, non ha cappelli in testa. Se vinciamo noi, avrete la fortuna di non vedere più in Consiglio comunale Lapenna, Forte, Sputore”, che “vogliono rimanere al potere per continuare a depauperare questa terra”.
Vasto è “una città indebolita dall’inettitudine e dalla sciatteria di chi ha amministrato”.