Tre le basi su cui si è sviluppato l’incontro sulla sicurezza organizzato dall’Università delle Tre Età presso l’Agenzia di Promozione Culturale di via Michetti: non esiste un luogo senza reati, le forze dell’ordine non possono essere sempre ovunque, i cittadini possono (e dovrebbero) partecipare alla sicurezza del territorio. Come? Intanto rendendo la vita difficile ai malintenzionati o, almeno, non agevolandoli. E i consigli sono arrivati direttamente dalle forze dell’ordine, nelle persone del vice questore Alessandro Di Blasio, dirigente del Commissariato di Pubblica sicurezza di Vasto, il sostituto commissario Rosetta Di Santo, responsabile della sezione di polizia giudiziaria della Procura, e il dottor Antonio Lauriola, giudice onorario del Tribunale di Vasto e ispettore superiore in quiescenza. Ad introdurre l’incontro, il presidente dell’Università delle Tre Età, Margherita Giove. Presenti rappresentanti dell’ANPS, tra cui il presidente Matteo Marzella.
“L’italiano medio – ha spiegato il dottor Di Blasio – ha la tendenza a ‘farsi i fatti suoi’ e non c’è cosa peggiore, dal punto di vista della sicurezza. In oltre 20 anni di attività i migliori risultati li ho portati a casa con l’aiuto dei cittadini. Certo, ci sono quelle che spesso vengono considerate ‘rogne’, perché se segnali magari può capitare che vieni chiamato a testimoniare, devi essere sentito e possono essere considerate scocciature, ma se fai finta di niente poi non puoi lamentarti o pretendere miracoli“. Dopo l’appello alla “partecipazione” per la sicurezza dei cittadini (ovviamente limitandosi alle segnalazioni di reati o situazioni sospette), qualche “dritta” per rendere la vita difficile ai malviventi: “Non c’è niente da vergognarsi se si è vittime di furti o truffe, può capitare a tutti, ma è bene utilizzare tutte le accortezze del caso”. A parte gli accorgimenti strutturali, come porte blindate e allarmi, che naturalmente dovrebbero essere “proporzionati” ai valori contenuti all’interno della casa, fondamentali quelli di comportamento: non tenere in casa grosse somme di denaro, assicurarsi di chiudere bene anche il portone del condominio, non fare entrare estranei in casa – pure se si presentano con una qualche divisa o come dipendenti di qualche ente pubblico. A proposito, la dottoressa Di Santo ha precisato: “Può capitare che ci rechiamo a casa di qualcuno, magari per raccogliere informazioni, ma avvisiamo e consigliamo di farsi trovare con una persona di fiducia, e comunque le nostre sale operative vengono avvisate, quindi quando si presenta qualcuno in divisa potete sempre controllare al 112 se effettivamente si tratta di un rappresentante delle forze dell’ordine”. Tra gli altri consigli, quello di lasciare almeno una luce accesa, quando si esce, e sollecitare reciproca attenzione nel vicinato. Quando si esce per diversi giorni, poi, non lasciare indicazioni su segreterie telefoniche o social network: “È bello fare foto nei luoghi di villeggiatura – ha sottolineato il dottor Lauriola – ma che fretta c’è? Si possono postare sui social anche dopo che siete rientrati”.
Capitolo a parte, poi, per quanto riguarda le truffe: “I ladri – ha spiegato il dottor Lauriola – sfruttano le nostre distrazioni, il truffatore sfrutta i nostri sentimenti; quindi in base alla persona da truffare, agiscono. Come nel caso delle telefonate per finti incidenti, in cui si chiedono soldi per quel figlio o quel famigliare incappato in un incidente “fantasma”. È difficile, ma non bisogna farsi prendere dall’emotività. Chiamate vostro figlio, controllate con le forze dell’ordine, ma non date soldi a estranei, tanto più che nessuna assicurazione manderebbe persone fisiche a riscuotere alcunché”. Lo stesso dottor Lauriola ha poi concluso l’incontro, parlando dei rischi della rete, dai ricatti sessuali online, con gli ormai noti adescamenti via Skype, alle finte vincite. Insomma, un pomeriggio informativo con tanta “carne al fuoco” e tanti consigli utili per affrontare al meglio tante situazioni spiacevoli, con l’invito conclusivo della dottoressa Di Santo: “Fidatevi delle forze dell’ordine, interpellateci sempre e non abbiate timori”. “Anche se può succedere che una segnalazione sia inutile – ha confermato il dottor Di Blasio – non vi preoccupate, siamo pagati per questo, per controllare. Nove volte su dieci può essere un falso allarme, ma anche solo quella volta su dieci che invece la segnalazione porta a qualcosa di concreto avete contribuito a rendere sicura la vostra città. Quindi non fatevi scrupoli, chiamate ogni volta che siete testimoni di una situazione sospetta, nessuno vi rimprovererà mai per questo”. Il tutto, naturalmente, nei limiti del buon senso.