Area di risulta della ex stazione ferroviaria e Parco della Costa teatina, reti fognarie inadeguate, concessioni balneari che, se dovesse essere confermato lo stop alla deroga chiesta dall’Italia alla direttiva europea denominata Bolkestein, diventerebbero annuali, con la conseguenza che ogni anno andrebbe indetto un bando di gara e i balneatori perderebbero il diritto di insistenza, che comporta il rinnovo automatico di sei anni in sei anni.
Sono alcune delle più importanti questioni che gli operatori turistici del consorzio Vivere Vasto Marina hanno posto ai cinque candidati alle primarie del centrodestra nel corso del dibattito che si è tenuto ieri sulla riviera, nella sala del Mamitas.
Le risposte – Tagliente – “Bisogna riaprire la trattativa sul Parco della Costa teatina”, ha affermato Giuseppe Tagliente, leader di Unione per Vasto, parlando del destino della vecchia linea ferroviaria costiera, dismessa dal 2005: “Il tracciato ferroviario, quanto meno dalla ex sottostazione elettrica fino all’Istituto San Francesco – ha sostenuto Tagliente – deve rientrare nella potestà pianificatoria del Comune”. L’ex sindaco ha accusato Regione e Governo nazionale di aver deciso tutto dall’alto, senza ascoltare gli imprenditori, affermando che servirà l’autorizzazione del futuro Ente Parco “anche per aprire una finestra nel vostro locale”.
Desiati – Su Vasto Marina, secondo il leader di Vastoduemilasedici, non si deve parlare di singoli progetti, come ad esempio riguardo al destino della ex stazione di piazza Fiume, abbandonata da 11 anni, da quando cioè il binario costiero è stato sostituito da un tracciato che corre nella galleria di 7 chilometri sottostante l’abitato di Vasto. Serve, invece, “un Piano particolareggiato” per Vasto Marina, dove si deve “allargare la pista ciclabile”, mentre sulla rete fognaria colabrodo ha ricordato gli studi condotti nel recente passato dal suo gruppo politico e sottolineato che “per il monitoraggio la spesa è sotto i 40mila euro”. Per riparare le falle “si possono inserire delle guaine nelle condotte”.
Ronzitti – La fondatrice del movimento civico Popolari per Vasto ha lanciato la sua idea riguardo alle aree di risulta: “L’ex stazione ferroviaria può diventare un Palazzetto del mare, in cui fare attività pubbliche e associative e anche far stazionare le forze dell’ordine 24 ore su 24”. Capitolo concessioni balneari: “Sulla Bolkestein – è la previsione di Incoronata Ronzitti – ci trascineremo questa situazione ancora per qualche anno, poi si arriverà alla rottura e, allora, un sindaco di buon senso dovrà contemperare gli interessi”. Problema fogne: è necessario “pianificare la mappatura dell’impianto e ridisegnare la rete”.
Zocaro – ll presidente del movimento politico Vasto 2.0 ha preso ad esempio il modo in cui a Rimini il problema fogne-scarichi è stato affrontato e, quindi, ha promesso “un progetto per rifare la rete fognaria in dieci anni”. Sulle aree di risulta di piazza Fiume, invece, la sua posizione è in antitesi con quelle degli altri candidati: “La ex stazione – ha commentato Zocaro senza mezzi termini – non è una priorità. Prima dobbiamo vedere quali risorse troveremo nelle casse municipali, tenendo ben presente che la prima necessità è ridare dignità alla popolazione”. Quindi, secondo il presidente di Vasto 2.0, “ci sono cose più urgenti”.
Giangiacomo – Il capogruppo consiliare di Forza Italia rilancia il progetto della “funicolare Vasto-Vasto Marina” all’interno di “progetti esistenti e portati avanti per 85 milioni di euro di finanziamenti europei dalla Dmc di Vasto Costiera dei Trabocchi”. Inoltre, “per progettare il futuro della ex stazione ferroviaria è necessario concorso di idee, attraverso bando europeo”. Guido Giangiacomo ha lanciato frecciate sia a Desiati, sia a Tagliente. Sulla questione fogne, ha messo in guardia: “C’è un problema grosso: sta per scadere il contratto con la Coniv”, la società che gestisce la depurazione. Invece, il consorzio industriale “è in una brutta situazione. So che non sta pagando gli stipendi”.
La precisazione della Coniv – I vertici della Coniv precisano: “Coniv è sempre stata un’azienda solida, col bilancio in attivo, e ha sempre pagato puntualmente gli stipendi ai dipendenti”.