Dagli scriba che hanno accolto i numerosi visitatori ai maniscalchi, panettieri, lavandarie; tra i vicoli del centro storico di San Salvo non mancava praticamente nessuna delle classiche “statuine” del presepe, che hanno preso vita grazie alla pregevole interpretazione dei bambini dell’Istituto comprensivo 2, supportati da qualche “comparsa” di maestre e adulti.
Dalle 16,30 il centro storico è così stato animato dal presepe vivente dal tema “Venite adoremus” che ha fatto riscoprire ai tanti visitatori – tra cui diversi amministratori – la magia dell’attesa della Natività, grazie a costumi ricercati e “interpretazioni” per nulla timide da parte dei bambini, che hanno coinvolto i visitatori, offrendo i frutti del proprio “lavoro”. Quindici le stazioni del presepe vivente, a cominciare da quella degli scriba, che – da buoni intellettuali d’epoca – hanno registrato con precisione gli ingressi dei visitatori, in ordinata (e lunga) fila per entrare nello spazio dedicato alla rappresentazione. A seguire, calzolai, falegnami, panettieri, cuochi, fruttivendoli, lavandaie, maniscalchi e gli immancabili centurioni.
A chiudere il percorso, naturalmente, la capanna di Giuseppe e Maria, protetta da due simpatici angioletti. Tanti i flash per tutti i personaggi che, oltre a dare prova di grandi capacità interpretative, si sono prestati alle immancabili foto di rito con amici e parenti. Insomma, un sereno pomeriggio di festa che ha riportato le lancette dell’orologio indietro di 2015 anni.