“Per me fare tanti allenamenti vuol dire poter migliorare tanto”. Antonio Brighi, 19enne romagnolo, è uno dei volti nuovi della BCC Generazione Vincente Vasto Basket che affronta il campionato di serie B. Per lui, dopo le positive esperienze a Ravenna e la stagione scorsa nelle fila dell’Isernia, è arrivata la chiamata dei biancorossi.
L’inizio di stagione è stato segnato da due vittorie in casa e tre sconfitte esterne. Come stai vivendo questa nuova esperienza a Vasto?
L’esperienza la sto vivendo bene anche se, secondo me, potevamo addirittura vincere un’altra partita, magari quella di Taranto. Mi dispiace non avercela fatta, però abbiamo vinto la sfida con Pescara in cui partivamo, almeno in parte, da sfavoriti. Ora speriamo di vincere a Martina Franca.
L’anno scorso hai affrontato Vasto da avversario, ora ti trovi qui. Come è stato il tuo approccio con la nuova realtà?
L’anno scorso le abbiamo perse tutte e due, sia qui che a Isernia. Quando, quest’estate, mi hanno chiamato per venire a Vasto mi hanno subito convinto, ho accettato volentieri la proposta. L’ambiente mi ricorda molto casa mia (Cesenatico, ndr), perchè c’è il mare che per me è tutto. Poi si lavora tanto ed è un aspetto a me interessava molto. La squadra è super, l’allenatore anche, mi trovo davvero molto bene.
Quando sei arrivato a Vasto quali sono le persone che hai incontrato per primo?
Ho fatto il viaggio con Grassi e ci siamo trovati con Luigi Cicchini, Jovancic e Casettari. Poi sono arrivati Pace e Cordici per pranzare insieme prima di andare al palazzetto per il primo raduno dell’anno. È stato un bel modo per iniziare fare gruppo.
Nel tuo ruolo hai in mano le chiavi del gioco. Senti su di te la pressione di avere questa responsabilità?
La pressione c’è ma nessuno me la fa sentire, sono io che, quando di aver sbagliato qualcosa, me lo rimprovero. Anche se sono ancora giovane vorrei non sbagliare nulla in campo, ma fare qualche errore ci può stare e mi spinge a crescere.
In questa prima fase sono arrivati anche i canestri con continuità. È vero che non si può ridurre il basket ad una questione di tabellini, però segnare aiuta ad aumentare la fiducia?
Mi fa piacere riuscire a segnare ma davvero è più bello vincere che segnare. Infatti, citando il mio compagno Jovancic, firmerei per fare zero punti e vincere più partite possibile. Però ovviamente fa piacere anche se devo cercare di aumentare le percentuali.
Vi aspetta un ciclo di partite duro. Per iniziare domenica sarete a Martina Franca e poi c’è subito un altro derby.
Sarà una trasferta tosta ma noi andiamo lì per vincere. Poi ci prepareremo per il derby con Ortona, in questa stagione vorremmo battere tutte le abruzzesi nonostante in diverse sfide veniamo considerati come sfavoriti.
Secondo te quanto è alla vostra portata l’obiettivo della salvezza?
Siamo una squadra giovane ma con un potenziale enorme. Non vorrei gufare ma credo che ce la potremo fare anche con una certa tranquillità. Siamo davvero una bella squadra, quest’anno possiamo fare tanto.
L’obiettivo di squadra è chiaro, hai un tuo obiettivo personale per questa stagione?
Il mio obiettivo è cercare di ridurre al massimo gli errori. Appena sbaglio una cosa sono il primo a ripensarci, cerco di migliorare e spero bene per il futuro. Qui ho una buona possibilità per mettermi in mostra.
Quanto è importante avere un gruppo unito per affrontare una stagione in cui si lavora così tanto durante la settimana?
Parto dal presupposto che per me più allenamento significa più miglioramento. Sono venuto qui per questo e prendo in maniera positiva le tante sedute da affrontare. E questo gruppo mi piace molto, potrà fare tanto quest’anno. È un gruppo di amici che rende più facile il post allenamento quando magari sei tanto stanco e avere una buona compagnia aiuta senz’altro.