Nord, sud e centro Italia s’incontrano nella tradizionale preparazione della conserva di pomodoro. Questo è quanto accaduto in mattinata presso la Grotta del Saraceno Camping Village di Vasto dove, muniti di grembiule, cappello e guanti, gli ospiti si sono cimentati nella preparazione della conserva di ‘pammadore’ così come prevede la tradizione vastese. Con il sottofondo musicale delle canzoni popolari italiane, i presenti hanno pulito, tagliato e versato negli appositi barattoli i pomodori divenuti conserva, con tanto di foglie di basilico.
Gran parte dei turisti – non solo italiani ma anche olandesi, inglesi, tedeschi e polacchi – hanno partecipato all’esilarante momento che si è prolungato per tutta la mattina sino al primo pomeriggio. All’ora di pranzo tuttii hanno mangiato la pasta con il sugo appena preparato, concludendo così la lunga mattinata dedicata alla conserva di ‘pammadore’.
L’iniziativa – “L’idea è nata – ci ha spiegato il proprietario Gigi Molino – quando un giorno vidi scaricare in un negozio della città diversi barattoli di salsa. Così pensai che sarebbe stato bello proporre ai turisti la tradizionale preparazione della conserva, visto che comunque noi durante la stagione estiva cerchiamo di promuovere il prodotto tipico locale. Così ci siamo organizzati per questa iniziativa e devo dire che siamo molto contenti della sua riuscita”.
La mattinata vissuta dai turist i- “Generalmente da noi non si usa preparare la conserva e siamo soliti comprarla. Per questo motivo è stato davvero interessante nonché divertente vivere un’esperienza di questo tipo”. Con queste parole Eltjo (turista olandese in vacanza con la famiglia alla ‘Grotta del Saraceno’) ha sintetizzato la mattinata trascorsa. “Faccio parte di un gruppo di cucina nella mia città vicino Amsterdam – ha proseguito – e ho avuto modo di conoscere le ricchezze culinarie del vostro Paese, ma questa mattina per me è stato ancora tutto più bello perché ho potuto toccare con mano una tradizione antica come quella della conserva dei pomodori. È stato entusiasmante soprattutto per il semplice fatto che tutti insieme abbiamo condiviso un momento di gioia e lavoro. Assolutamente da ripetere”.
Eltjo non è stato l’unico turista straniero che in mattinata era presente nell’arena munito di coltello e grembiule. Con lui anche altri turisti europei come Maryna, una signora dell’Ucraina ormai campana d’adozione che da diversi anni è solita venire a Vasto per le vacanze. Ci ha spiegato bene come nel suo Paese d’origine questa pratica non sia diffusa: “Da dieci anni a questa parte la cultura della cucina italiana è arrivata anche in Ucraina, con l’importazione di diversi prodotti del made in Italy. La preparazione della conserva di pomodori, però, non viene praticata in questa maniera perché da noi si usano pomodori conservati sottolio. Per me è stata un’esperienza esilarante e interessante allo stesso tempo, grazie soprattutto al fatto che alla base c’è stato uno spirito collettivo che non può che fare bene all’animo. Il tutto aiutato da un’organizzazione con i fiocchi”.
“Abbiamo già detto agli organizzatori di ripeterlo nei prossimi giorni, magari anche con altre tradizioni culinarie, perché c’è da divertirsi e condividere esperienze di questo tipo non fa mai male” hanno ribadito Antonella di Milano e Valentina di Aragno (L’Aquila), entrambe soddisfatte della mattinata trascorsa. “A Roma di solito si usa farla senza basilico e con la passata. È stato divertentissimo ma anche faticoso” ha aggiunto Alessandra, turista romana. “Di solito la compriamo, evitando la fatica di prepararla” ha raccontato Maria di Vicenza, mentre Antonio di Napoli ha sottolineato come questa pratica, se pur diffusa in tutta Italia, venga portata avanti con metodi e prodotti diversi: “A Napoli utilizziamo una tipologia di pomodori differenti, quelli di San Marzano, ma le modalità sono molto simili, anche se preferiamo la passata”. Dello stesso avviso rispetto ai pareri già citati in precedenza anche Milena di Busto Arstizio (provincia di Varese) e Marianna di Sant’Anastasia (Napoli), mentre Rossella, turista proveniente dalla vicina Trani, ha raccontato che si usa un metodo molto simile dalle sue parti. Insomma, provenienze diverse, tradizioni e culture differenti questa mattina si sono unite nella lunga e colorita tavolata. Domani ognuno dei partecipanti avrà diversi barattoli di conserva in regalo come ricordo dell’iniziativa.