E’ il 2005 e, dopo la chiusura di altri tratti del tracciato ferroviario, anche il binario Ortona-Casalbordino-Porto di Vasto-San Salvo viene deviato. Un’estensione di quarantadue chilometri che verrà rimpiazza e coinciderà solo parzialmente con il nuovo tracciato ferroviario. Da quel momento in poi, i treni passeranno da un’altra parte – sulla nuova strada ferrata realizzata più all’interno – e la zona verrà lasciata al proprio destino.
A Vasto, lungo quello che oggi risulta essere ormai un vero e proprio percorso natura, ci si può imbattere nel meraviglioso panorama di una costa magnifica e, al tempo stesso, osservare i resti del vecchio tracciato ferroviario. Il percorso, però, non è totalmente agibile in quanto la vegetazione, cresciuta e nata durante questi anni, ricopre gran parte del tragitto. Una vera e propria giungla dove piante, fiori ed alberi vivono beatamente. Di sporcizia non se ne trova – o quasi – ma le aree di risulta sono abbandonate in attesa dell’inizio dei lavori della pista ciclabile, progetto che insieme a quello del Parco della Costa Teatina sta avendo problemi di partenza. Camminando sopra alle pietre che una volta costituivano la massicciata sulla quale giacevano i binari della ferrovia, è come se si viaggiasse nel tempo tra un resto e l’altro, come quelli della vecchia stazione di Vignola, bombardata e distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale (attualmente ne rimane solo una piccola galleria ed un muro di mattoni coperto dalla vegetazione). Un viaggio che sarebbe davvero bello intraprendere interamente senza limiti dovuti ad una noncuranza dell’area. Camminando ci si imbatte anche in recinzioni e altri impedimenti che ostruiscono gli accessi al mare.
Nei pressi della galleria antistante il ponte di San Nicola non pochi sono gli intralci ed arrivare in quelle prossimità è pressoché impossibile (a meno che non si voglia prendere parte ad un’avventura in stile Bear Grylls). Per immaginare cosa resterà dell’ex tracciato ferroviario da qui ai prossimi anni bisogna utilizzare un po’ di fantasia. Pista ciclabile -così dicono- o no, questo percorso risulta essere una delle peculiarità utilizzabili –per fini paesaggistici e turistici- che questa città ha la fortuna di poter sfruttare. Eppure la zona è lasciata all’incuria. In attesa di conoscere quali saranno gli scenari futuri, quello che resta oggi del vecchio tracciato ferroviario è una giungla di bellezze, colori, profumi e natura al quale è difficile resistere, anche se basterebbe una maggiore cura per rendere il tutto davvero magnifico.
Foto – Reportage fotografico: Vecchio tracciato ferroviario
Un piccolo ma dettagliato reportage fotografico sulle condizioni attuali del vecchio tracciato ferroviario