Dalle 12,27 di oggi Giampiero Di Florio è il nuovo capo della Procura di Vasto. Nella aula delle udienze del secondo piano del palazzo di giustizia di via Bachelet, l’ex pm di Pescara presta giuramento davanti al collegio del Tribunale, composto dal neo presidente, Bruno Giangiacomo (che si è insediato tre giorni fa), e dai giudici a latere Fabrizio Pasquale e Stefania Izzi. Ad accoglierlo negli uffici del primo piano, erano stati i suoi nuovi colleghi, i sostituti procuratori Giancarlo Ciani ed Enrica Medori. Dal trasferimento del procuratore Francesco Prete fino all’arrivo di Di Florio, Ciani ha svolto il ruolo di procuratore facente funzioni.
Dopo i saluti ufficiali del sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, del presidente dell’Ordine degli avvocati, Vittorio Melone, e del presidente della Camera penale, Giovanni Cerella, nel suo discorso d’insediamento Di Florio racconta di aver trascorso una “notte passata insonne” per l’emozione del “primo incarico direttivo” della sua carriera.
“Da quando sono entrato in magistratura – racconta Di Florio – si è sempre parlato di Vasto come di un baluardo a presidio della legalità in Abruzzo. Si parlava degli altri uffici minori, ma Vasto era Vasto” per il suo ruolo di cerniera rispetto ai tentacoli della criminalità organizzata proveniente dalle regioni meridionali. “E’ stata questa la motivazione per la quale ho presentato la domanda” a ricoprire l’incarico di procuratore capo.
Nei giorni scorsi, ha riflettuto molto “sorridendo, sulle parole del presidente Giangiacomo, che mi ha detto: ‘Non mi sento il commissario liquidatore del Tribunale di Vasto’. Ecco: io non mi sento il commissario liquidatore della Procura di Vasto”. Per effetto della riforma Severino, che chiude i piccoli palazzi di giustizia, la locale sede giudiziaria è a rischio, nonostante la proroga fino alla “data del settembre 2018”. Di date “se ne cambiano tante nei provvedimenti legislativi. Si può cambiare anche questa”. La strada giusta sarà quella di perseguire, insieme agli avvocati, “best practice da far esportare. Questo palazzo di giustizia e questa procura potrebbero diventare un modello”.