Le relazioni educative nella famiglia e nella scuola, questo il tema del convegno organizzato dalle associazioni Nuovi Orizzonti e Nuova Alba e moderato dal dottor Luigi Gileno e dalla professoressa Emma Columbro. Presenti all’incontro, l’avvocato Angela Pennetta, presidente dell’associazione Nuova Alba, il dottor Tancredi Di Iullo, presidente dell’Ordine degli Psicologi d’Abruzzo, e il dirigente scolastico Maria Grazia Angelini. Qualificato anche il pubblico, tra cui il dirigente scolastisco Anna Paola Sabatini e Germana Sorge, della fondazione Il Cireneo.
Nelle parole del dottor Di Iullo, l’importanza del concetto di “alleanza educativa”: “Diciamo sempre che i bambini sono il nostro futuro, ma se è così dobbiamo capire che per un corretto sviluppo emotivo e sociale dobbiamo creare un ambiente accogliente. E gli ambienti dove vivono i bambini sono la casa e la scuola, per questo famiglia e istituzioni scolastiche devono dialogare e agire in sinergia”.
Il dottor Di Iullo si è poi soffermato sugli stili educativi, soprattutto sul modello positivo di “genitore autorevole”: “Il genitore autorevole è quello che si aspetta dal bambino comportamenti intellettivi e sociali coerenti con l’età e le capacità. Non deve chiedere di più, ma nemmeno di meno. Il genitore autorevole sollecita opinioni e sentimenti, senza paura; dà spiegazioni sulle decisioni che prende e non scarica sul bambino le proprie aspettative e la propria ignoranza rispetto ai corretti modelli educativi. Con un genitore autorevole, non autoritario, né lassista, il bambino diventa indipendente, autonomo, motivato”. Insomma, per aiutare nella crescita i bambini, occorre innanzitutto aiutare i genitori a rappresentare corrette relazioni educative.
Prima delle conclusioni dell’avvocato Angela Pennetta, la parola è passata alla dirigente scolastica Maria Grazia Angelini, che ha confermato l’importanza di una sinergia tra scuola e famiglia nel processo educativo del bambino, fermo restando che – come sottolineato in precedenza dal dottor Di Iullo – il bambino porta fuori casa e a scuola quello che ha precedentemente assorbito in famiglia, quindi occorre innanzitutto aiutare i genitori a proporre corretti modelli educativi che poi si devono estendere a scuola, attraverso quella “alleanza educativa” che contraddistingue il corretto sviluppo psicologico, emotivo e sociale dei bambini.