E’ stata scoperta giovedì pomeriggio in piazza Rossetti la lapide in onore di Antonio Cieri, anarchico vastese che a Parma, al comando degli Arditi del Popolo, si distinse per le imprese militari, respingendo l’esercito di Italo Balbo durante l’assalto al quartiere del Naviglio. Questo il testo: “anarchico, antifascista e ardito del popolo, sulle barricate a Parma e in Spagna. Respinse l’oppressione fascista”.
Dopo Parma Cieri continuò ad opporsi al fascismo, prima esule in Francia e poi nella guerra civile di Spagna dove morì nel 1937. Nella città ducale gli è stata intitolata una piazza nel 1984.
Per l’occasione insieme al sindaco Luciano Lapenna c’era anche Giorgia Sisti la vastese autrice del libro Lo Stranier. Vita anarchica di Antonio Cieri, pubblicato dalla casa editrice Fedelo’s.
La presentazione del volume si è svolta subito dopo nella Pinacoteca di Palazzo D’Avalos, oltre all’autrice c’erano anche il curatore Piermichele Pollutri, l’editore Andrea Marvasi e la giornalista Rai Maria Rosaria La Morgia che ha moderato l’incontro.
”Da 16 anni cercavo di portare alla luce questa vicenda e questo personaggio – ha detto Pollutri – tutto è iniziato quando sono andato a Parma per studiare, ho visto via Antonio Cieri, nato a Vasto, così ho iniziato ad informarmi. La sua vita è durata 39 anni, sono stati anni di lotte e passione. Da Vasto andò a vivere prima ad Ancora, poi a Parma e in seguito in Francia e in Spagna, dove è morto, a Huesca nel 1937, combattendo per la libertà. Abbiamo cercato di ricostruire tutta la sua vita, perché questa è gente con degli ideali, la storia li richiama e il futuro ha bisogno di questi ideali. Giorgia e gli archivi ci hanno ridato la memoria di un uomo che nemmeno sapevamo esistesse”. Cieri ha un nipote, Domenico, che attualmente vive in Messico.
“Tutto ha avuto inizio con la mia tesi di laurea – ha spiegato Giorgia Sisti – devo ringraziare le persone che a Parma mi hanno sempre dato una mano per fare emergere una storia sconosciuta. Sono molto più legati alla memoria storica rispetto a noi. Ho letto di Cieri per la prima volta nel libro di Pino Cacucci Oltretorrente, che parla delle barricate del 1922″.
L’autrice ha poi raccontato le varie fasi della vita del protagonista. Partito a 17 anni per la prima Guerra Mondiale, Cieri soffriva l’immobilismo, era uomo d’azione. Aveva due figli, il suo rapporto con Vasto è stato breve, sarebbe voluto tornare. Sulla sua morte si è dibattuto spesso, è stato colpito da un proiettile nemico. “C’è molto interesse per la sua figura – ha ammesso l’autrice – e lo dimostrano le numerose persone presenti in sala questa sera”.
Foto – Lapide per Antonio Cieri
In piazza Rossetti una lapide ricorda Antonio Cieri, anarchico e antifascista.