Ogni anno in Italia, coristi provenienti da tutto il mondo partecipano ad uno degli eventi più rappresentativi del genere in questione: la Gospel Connection. Concerti ed esibizioni fuori programma, Jam session in ogni parte della città, feste, divertimento, momenti di preghiera,’mercatini’ di scambio di materiale e info sui cori, colloqui privati con i Pastori americani … Quattro giorni di pura e semplice magia, durante i quali è possibile assaporare e vivere intensamente quella che rappresenta la vera e propria filosofia del Gospel. Un appuntamento eccezionale che anche quest’anno- così come avvenuto per la scorsa edizione- vedrà nella capitale italiana riunire appassionati provenienti da tutto il mondo dal 13 al 16 di Novembre. Come accade da diversi anni, a partecipare alla rassegna musicale sarà presente anche il coro vastese “Angel’s Eyes Gospel Choir” e per capire meglio quali sono le aspettative e le emozioni alla vigilia dell’avvio della manifestazione, ci siamo rivolti a Michele Monteferrante, Presidente dell’Associazione Culrurale “Angel’s Eyes” e corista del coro che dedica il proprio nome al pianista jazz e medico vastese Angelo Canelli, scomparso maledettamente nel 2006 dopo un incidente in Autostrada.
Anche quest’anno gli “Angel’s Eyes saranno a Roma per prendere parte alla Gospel Connection 2014, rassegna musicale che chiama intorno a se circa trecento coristi ogni anno. Cosa aspettarsi da quest’edizione?
Questa nuova edizione di Gospel Connection si appresta ad essere tra le più emozionanti e stimolanti grazie ad un team straordinario di docenti appartenenti all’eccellenza del mondo Gospel internazionale. Pastori americani che con il loro carisma, l’energia e la positività, creeranno un clima di forte unione e amore fraterno in cui ciascuno potrà entrare in contatto con la propria componente spirituale, in comunicazione con Dio, attraverso il potere della musica. Nuovi brani della tradizione Gospel ancora più complessi da imparare ci attendono quest’anno, per dare vita non solo ad un evento finale quale quello del concerto, ma anche a momenti di confronto e di scambio dal punto di vista umano e spirituale: momenti di puro divertimento e di gioia con magnifici canti dedicati al Signore alternati a momenti più intimi e commoventi. Tutto questo per diffondere la parola di Dio, per lanciare un messaggio forte e chiaro: Dio è grande e ci cambia la vita, e dobbiamo lodarlo e cantare nel suo nome. La Connection rappresenta un tempio del Gospel in cui davvero avverti la presenza divina.
Gli anni passano ed il vostro coro cresce sempre di più. Tanti concerti, tante esibizioni al pubblico. Tu fai parte del coro praticamente da quando è nato, da quando il voler dedicare un coro ad Angelo Canelli, pianista jazz e medico scomparso nel 2006, divenne realtà. In questi anni cosa è cambiato, ma soprattutto, quali sono i progetti presenti e futuri?
E’ stato meraviglioso essere lì quando questo coro muoveva i suoi primi passi, e in particolare, è stato interessante aver potuto osservare come è cresciuto nel corso di questi sette anni. Ovviamente, è cambiato l’assetto del coro, la preparazione musicale, i rapporti tra i suoi elementi. Ma ciò che più mi ha colpito è il cambiamento dello spirito di ogni corista. Il Gospel, il binomio musica e fede, può davvero cambiare le persone, migliorarle, trasformarle. Cantare al Signore è come pregare, è un momento davvero intimo e personale. E condividerlo con altre persone in un gruppo rende più forti e consapevoli che c’è Speranza. Pertanto, il nostro progetto è quello di continuare a diffondere il messaggio che Dio è grande e di coinvolgere un maggior numero di persone per avvicinarle a questa preghiera di immensa gioia con nuovi appuntamenti ed incontri, a partire dal concerto di Natale che si terrà presso l’Auditorium San Paolo domenica 14 dicembre alle ore 21.00 circa.
Il Gospel ed i valori incarnati in esso. Quali dei tanti aspetti di questa musica e di questa filosofia di vita ti appassionano di più?
Spesso ci si arrende di fronte alle difficoltà della vita, alle sofferenze, ai problemi quotidiani, e ci si allontana dalla fede, sentendosi soli e ritenendo il Creatore responsabile di tutto. Ma cantare preghiere, mettersi in comunicazione con Lui e parlargli apertamente come si fa ad un amico fidato fa davvero stare meglio. L’affidarsi a Lui dedicandogli la propria musica purifica e rende il corpo e lo spirito liberi. Un altro aspetto è l’impatto del credente: non è triste, sottomesso. E’ felice, si sente vivo. Dio è gioia, non è castigo.
L’ultimo soggiorno a Cipro inerente al Progetto Grudving: puoi parlarcene?
L’incontro a Cipro con i partners europei del progetto Grundtvig, denominato “Educ-Arts” dell’Unione Europea, che ha coinvolto paesi quali Francia, Grecia, Regno Unito, Romania ed i delegati del paese ospitante, si è rivelato proficuo allo scopo di buttare giù le basi per un manuale europeo che possa istruire e contribuire all’educazione alla musica e alle arti come strumento di aggregazione, di crescita e di superamento di qualunque barriera per il raggiungimento di un obiettivo comune, che rappresenta il vero scopo di questo progetto. Ci saranno altri due incontri nel 2015, nelle Canarie e in Portogallo, per portare a termine i lavori e presentare il suddetto manuale.
Giovedì sarete sul palco di Roma nella Gospel Party, primo appuntamento in programma per la Gospel Connection. Vi esibirete in una performance di tre brani, seguiti poi dagli altri cori. Una novità rispetto agli altri anni. Avete già in mente quali brani portare?
Sarà un momento davvero unico ed emozionante, di grande festa e condivisione con tutti gli altri cori Gospel italiani: in staffetta, ogni coro avrà la possibilità di presentare brani del proprio repertorio ai docenti americani, i quali interverranno e renderanno ancora più magico questo momento con le loro potenti voci. I brani selezionati sono due: “Sometimes I feel like a motherless child”, uno spiritual che ricorda le sofferenze degli schiavi lontani dalla madre patria, dalla propria famiglia; “Try me over again”, un brano molto intimo che descrive l’essere messo costantemente alla prova da Dio ed esprime la gioia che si prova nella redenzione.
Chi sono gli elementi che prenderanno parte all’edizione di quest’anno da parte degli Angel’s Eyes? “Il nostro contingente parteciperà con la seguente formazione: il Maestro Danilo Laccetti, i coristi Ballatori Debora, Camastra Maria Domenica, Ceroli Paola (solista), Cicchini Liliana, D’Anniballe Sabrina, Di Virgilio Roberto, Fiore Rosanna (solista), Laccetti Alessia, Laccetti Laura (solista), Monteferrante Michele, Ricci Enzo, Sacchetto Giovanna, Smargiassi Maria Pia e Spadaccino Mariangela. Il coro sarà accompagnato al piano dal bravissimo Marco Bassi che parteciperà alla Gospel Connection come pianista ufficiale dell’evento”.
Sabato il “concertone” all’Auditorium Parco della Musica di Roma insieme ai docenti americani e a tutti i coristi presenti alla GC. Guardando alle esperienze passate nelle altre edizioni, che concerto ti aspetti?
Durante gli anni, la Connection ha operato per far sì che questo evento crescesse, raggiungesse sempre più persone, diventasse un evento importante come lo è il messaggio che si vuole trasmettere. Quest’anno siamo riusciti nell’intento: ci esibiremo sul palco della sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica per il grande concerto finale targato Gospel Connection 2014. Trecento coristi insieme ai docenti americani presenteranno tutti i brani su cui avranno lavorato durante questi quattro giorni ed il risultato sarà qualcosa di magico, imperdibile. E questa volta il messaggio sarà davvero forte.