Anche quest’anno a Vasto le celebrazioni del 4 novembre, anticipate di un giorno per permettere alle istituzioni di partecipare all’appuntamento di domani con il Prefetto a Chieti, hanno visto la partecipazione degli studenti delle scuole elementari e medie. A loro in particolare sono stati rivolti i messaggi di chi ha preso la parola nella giornata dell’unità nazionale e delle forze armate. Ha iniziato don Gianfranco Travaglini, parroco di San Giuseppe, durante la messa in cattedrale. “Visto quello che ci racconta la storia – ha detto don Gianfranco nell’omelia – vogliamo essere costruttori di pace“. Ha poi ricordato come sia importante impegnarsi e “combattere affinchè tutti possono avere le cose che sono state date a tutti. A voi ragazzi dico di impegnarvi non solo per il vostro bene, ma per il bene di tutti”.
All’uscita dalla cattedrale il corteo si è diretto verso il cippo ai caduti del mare, in via Adriatica, dove è stata deposta una corona d’alloro. Poi lo spostamento in piazza Caprioli, per l’omaggio al Monumento ai caduti, mentre i ragazzi dell’orchestra della scuola media Rossetti eseguivano l’inno di Mameli. Poi la mattinata, sotto la regia del cavalier Mario Pollutri, è proseguita con i brani proposti dagli studenti, sia quelli della primaria Spataro che della scuola media Rossetti. Dalla voce dei ragazzi il racconto della guerra attraverso le parole di poeti, scrittori, dei testimoni di quelle immani tragedie.
Poi ha preso la parola l’onorevole Maria Amato. “Non c’è bellezza nella guerra – ha esordito la deputata vastese -. Si chiamano armi intelligenti ma non hanno precisione, non hanno pietà di nessuno, dei bambini. Non dobbiamo avere vana gloria e lavorare per il bene comune – ha detto ricordando le parole di don Gianfranco -. Si costruisce la pace partendo ogni giorno dalle piccole cose“. Al sindaco di Vasto Luciano Lapenna il compito di chiudere la giornata. “Ringrazio voi ragazzi per la partecipazione e voglio esprimere alle forze dell’ordine il grazie per il loro lavoro per la sicurezza della città. Noi siamo qui – ha detto Lapenna – per non dimenticare gli orrori delle guerre e in questo momento il pensiero è rivolto ai tanti italiani impegnati nei diversi campi per garantire quella pace che è sempre più lontana dallo scenario mondiale”. Il primo cittadino ha ricordato che “Vasto oggi torna a schierarsi contro la guerra”.
A chiudere la giornata è stato il canto dell’inno nazionale, questa volta nella sua versione integrale, con le voci dei presenti che si sono unite a quelle del coro della scuola media Paolucci.