Cartelli, fischietti, tamburo e megafono. Gli agenti della polizia municipale scendono in piazza per fare sentire la loro voce di protesta nei confronti dell’amministrazione comunale di Vasto. Le rappresentanze provengono da tutta la regione, anche dal vicino Molise e c’è una delegazione dell’Emilia Romagna, guidata dal segretario nazionale del Mario Assirelli. “Abbiamo scelto di manifestare qui a Vasto – spiega Falzani, del Diccap – perchè qui si vive la situazione peggiore. Ma vogliamo ricordare ai sindaci e a qualche comandante che alla polizia municipale vanno riconosciute le necessarie tutele, garanzie. Chiediamo che vengano impegnate le risorse necessarie per i locali, i veicoli, il vestiario, la formazione, gli strumenti della Polizia Municipale. E poi che venga data immediata e piena attuazione alla nuova legge regionale che conferma la essenzialità e l’autonomia del servizio di Polizia Municipale”.
Il corteo è partito da via Cavour, davanti al comando della Polizia Municipale di Vasto per poi dirigersi verso palazzo di Città. Striscioni di protesta, le immagini dei colleghi che in Italia sono morti durante il loro servizio e i messaggi rivolti all’amministrazione comunale. I vigili vastesi hanno tolto dalle divise le mostrine, tolto anche lo stemma della città dal berretto d’ordinanza, anche perchè, come ha spiegato il tenente Antonio Di Lena, i partecipanti al corteo erano tutti fuori dal turno di servizio. Lungo il percorso, hanno consegnato ai passanti un volantino per spiegare le loro ragioni.
Il primo cittadino ha osservato dal balcone del Municipio l’arrivo del corteo in piazza Barbacani, per poi rientrare negli uffici. Per l’amministrazione vale quanto detto nell’incontro di sabato scorso nell’aula consiliare Giuseppe Vennitti. I cittadini, osservando le tante divise bianche che sfilano (i partecipanti erano circa 70), si dividono nelle opinioni. C’è chi condivide la protesta e chi invece non trova positivo quanto sta accadendo. Restano sul tavolo le istanze della polizia municipale, le indennità e la rinnovata questione del dirigente. “La legge regionale dice che deve essere il comandante del corpo – dice Luigi La Verghetta col megafono -, invece il sindaco ha nominato un esterno al corpo”.