La risposta definitiva la daranno i risultati dell’esame del Dna. Dovrà attendere ancora qualche giorno la famiglia di Eleonora Gizzi, la 34enne maestra di Vasto scomparsa il 28 marzo scorso. Il papà, Italo Gizzi, fin dal giorno del ritrovamento del cadavere sotto il viadotto Prascovia dell’autostrada A14, ha maturato la convinzione che si tratti di sua figlia. Solo l’esito della comparazione tra il Dna della salma e quello contenuto nel campione salivare dello stesso Italo Gizzi, potrà dare la certezza, in un senso o nell’altro.
L’autopsia, durata otto ore ed eseguita dal medico legale Christian D’Ovidio nell’ospedale di Chieti, ha confermato che si tratta del corpo di una donna e confermato che il tempo trascorso tra il decesso e il ritrovamento sono compatibili con la scomparsa dell’educatrice.
Intanto, gli investigatori hanno ascoltato il tecnico della società autostrade che, nel giro di controllo dei piloni effettuato insieme a un suo collega, ha trovato il cadavere. Avrebbe detto di aver segnalato per due volte, il 3 e il 10 aprile, la presenza di una donna sotto il ponte. Le forze dell’ordine erano andate a controllare, ma non avevano trovato nessuno. Tre giorni fa, il ritrovamento del corpo senza vita, rannicchiato, parzialmente coperto da cartoni vicino alla cenere di un fuoco ormai spento da tempo e a resti di cibo.
Foto – Vasto, il luogo in cui è stato ritrovato il cadavere
Foto di Nicola Cinquina (Vastonewsradio)