Due bivacchi notturni: sotto al pontile e nell’area della ex stazione ferroviaria, dove spesso si trova anche qualche carretto utilizzato per trasportare la merce venduta abusivamente sulla riviera. E’ lì, in quei due punti, che si concentra la presenza notturna dei clandestini.
Sono per lo più venditori irregolari di capi d’abbigliamento, costumi, oggettistica varia. Ma anche senzatetto che si rifugiano dove possono.
Si riferiscono ai primi i commercianti autorizzati del mercatino di lungomare Duca degli Abruzzi, quando dicono che “ormai siamo sempre più esasperati. Mai come quest’anno ci sentiamo impotenti di fronte all’abusivismo, che costituisce concorrenza sleale e toglie possibilità d’introito a noi che paghiamo regolarmente le tasse e viviamo delle nostre attività”, protestano gli esercenti raggruppati nel consorzio Orizzonti futuri mentre il vicino lungomare Cordella è, come tutte le sere, pieno di abusivi. “Ci sentiamo abbandonati. Anche in questa stagione balneare abbiamo chiesto tante volte l’intervento del Comune attraverso i vigili urbani e delle forze dell’ordine. Ma è andata peggio degli altri anni: non c’è stato neanche un blitz per scongiurare chi illecitamente si mette a vendere a poche decine di metri da noi regolari. Andate a vedere cosa succede nella vicina San Salvo, dove sul litorale l’ordine e la legalità vengono costantemente garantiti”.
I clandestini di notte dormono in spiaggia, tra i pilastri del pontile, oppure nell’area di risulta della ex stazione ferroviaria: dentro l’edificio dell’ex scalo di piazza Fiume, negli adiacenti casotti abbandonati, oppure su un binario morto divenuto un’aiuola. L’area di risulta, dal 2008, è stata trasformata in un parcheggio da 700 posti auto. Periodicamente, dall’inizio dell’estate, arriva un vecchio pullmino da cui scendono persone che si sparpagliano sulla riviera a chiedere l’elemosina. Il mega parcheggio, incustodito e in gran parte buio, è ormai una spianata per il bivacco notturno, nonostante il traffico di questi giorni di alta stagione. Immondizia e resti di cibo sono ammucchiati qua e là.