La Villa comunale è vista come “la città dei bambini”, luogo dove possono dare sfogo alla loro voglia di divertirsi e giocare. Lo è stato ancora di più ieri, quando i bambini della scuola statale Spataro e della paritaria l’Albero azzurro hanno partecipato all’evento conclusivo di “Natura in festa”, progetto di continuità tra queste scuole, improntato sulla natura e il rispetto per l’ambiente. A tale iniziativa hanno aderito anche altre scuole paritarie, Bimbolandia, il Mondo del bambino e il Girotondo, ieri non presenti perché impegnate nella preparazione delle recite di fine anno. Alla giornata di festa nella Villa hanno preso parte anche il presidente del consiglio comunale di Vasto, Giuseppe Forte e gli uomini del Corpo forestale dello Stato. “Il progetto -hanno spiegato i responsabili- è nato come un’idea di coesione tra la scuola dell’infanzia e quella primaria. A febbraio, infatti, i bambini della scuola primaria hanno invitato quelli dell’infanzia a leggere un testo, che poi è stato rappresentato in sequenza con dei disegni. Mostravano un albero che disponeva di nidi in affitto per gli uccellini, così da offrire un punto di riposo”. Per questa sua disponibilità e generosità, l’albero è diventato per i bambini “l’amico Spatarino”.
L’iniziativa è stata portata avanti con varie attività e laboratori. Tra questi, vanno citati quella dell’orto scolastico, celebrato con la festa dell’albero del 21 novembre, che ha visto i bambini della scuola primaria piantare semi di legumi e di alberi da frutto nello spazio vicino all’edificio, anche grazie alla collaborazione delle maestre, del Comune e della Forestale.
A maggio, invece, i bambini più piccoli hanno preso parte al laboratorio “Verde Gioco”, nel quale hanno realizzato dei cartelloni raffiguranti le quattro zone della villa comunale di Vasto, il viale, la fontana, il parco giochi e il laghetto, tutto rigorosamente in materiali da riciclaggio. Alla realizzazione hanno contribuito le ragazze del Pantini-Pudente che stanno partecipando al progetto di alternanza scuola-lavoro presso la Spataro: Lucia Barone, Luana Spalletta, Michelina Natarelli, Miriam Masci e Tania Natale.
L’evento “Natura in festa” di ieri mattina è iniziato con la formazione di quattro gruppi, ognuno di colore diverso disposti in una zona della villa. Prima dell’inizio dei giochi antichi (il gioco del “fazzoletto”, quattro cantoni, la campana e la pecora e il lupo), le maestre hanno letto una fiaba sul riciclaggio. Infine il momento dell’adozione dell’albero “Spatarino”, in onore della scuola primaria Spataro, organizzatrice del progetto, su cui la presidente della sezione vastese di Legambiente Fausta Nucciarone ha appeso insieme alle ragazze le casette per gli uccellini costruite dai bambini con materiali da riciclaggio. La giornata si è conclusa con un girotondo con i bambini che hanno cantato la canzone “Ci vuole un fiore”. Tanto rammarico per i bambini della 1D che, a causa di un disguido di comunicazione sugli scuolabus necessari per lo spostamento tra la scuola e la Villa, non hanno potuto lasciare la loro aula per raggiungere la Villa Comunale e far festa insieme ai loro compagni dopo un anno di attività svolte insieme.
“Il progetto – ha spiegato la coordinatrice della scuola Spataro – mira alla formazione dei bambini, coloro che un giorno saranno i futuri cittadini. È giusto che vengano preparati ed educati sin dalla tenera età, in modo tale che siano consapevoli del valore dell’ambiente e della necessità della sua salvaguardia. Attraverso l’esplorazione della realtà che lo circonda, il fanciullo acquisisce conoscenze sempre più ampie. Il rapporto che instaura con i bambini e con gli adulti, permette loro di intuire la necessità di seguire norme comportamentali comuniconclu, così da star bene con gli altri nell’ambiente in cui si vive”.
“Attraverso i giochi, i laboratori, le canzoni e le fiabe – ha commentato Claudia Gattella, dell’Albero Azzurro- i bambini scoprono il vasto mondo del riciclaggio, diventando dei “super R” (riciclo, riuso, riduco). Spesso, però, tutto questo è ignoto agli adulti. La scuola, infatti, cerca nei suoi limiti di improntare queste nuove consapevolezze ai bambini , in modo tale che, in questo campo, saranno loro a rivestire il ruolo di genitori”.
in collaborazione con Matilde Di Vincenzo