“Ho sempre vinto le mie campagne elettorali. Gli avversari, invece di provare a battermi alle elezioni, hanno provato ad abbattermi per via giudiziaria. Ma la magistratura, prevista dall’ordinamento per far emergere la verità, mi ha dato 53 assoluzioni”. Per Luciano D’Alfonso è il primo incontro pubblico a Vasto da candidato alla presidenza della Regione Abruzzo. Il precedente comizio, a febbraio, era per le primarie con cui gli elettori del centrosinistra lo hanno scelto come aspirante governatore.
Quando arriva in piazza Diomede sono passate le 20 e davanti al palco sono rimaste poche decine di persone. Oltre un’ora e mezza di ritardo accumulato nel tour di comizi in giro per l’Abruzzo. E’ il giorno in cui il Pd vastese lancia ufficialmente la candidatura di Domenico Molino alla carica di consigliere regionale.
In attesa di D’Alfonso, parlano uno dietro l’altro il segretario cittadino del Pd, Antonio Del Casale, il vice segretario regionale e componente della direzione nazionale, Alexandra Coppola, il sindaco, Luciano Lapenna, l’onorevole Maria Amato, e Gianluca Coletti, assessore comunale a Ortona.
E poi Molino, che precede l’ospite della serata e dice “no alla protesta senza proposta”, “dobbiamo rimettere al centro il cittadino e lavorare insieme per tutto il territorio” con “Vasto padrona dello sviluppo e perla del turismo”. Critica e autocritica: “Spesso siamo rimasti attaccati a qualche feticcio del passato”. Per il futuro “non dobbiamo dare per scontato che non riusciremo a far vivere i nostri figli come abbiamo vissuto noi. Non dobbiamo rassegnarci” e puntare invece all’ “eccellenza in campo turistico e culturale, eccellenza urbanistica, innovazione e tecnologia in Regione, una sanità equa e giusta per tutti. La cantierabilità del nuovo ospedale di Vasto”.
D’Alfonso – “Il 20% della viabilità regionale è interrotta”, scandisce D’Alfonso sul palco di piazza Diomede, riferendosi alle arterie extraurbane, a partire da quelle provinciali. In tutto “13mila chilometri di strade. Noi ci faremo carico anche della loro manutenzione e con le mani progetteremo le nuove strade”.
Una sola polemica nei confronti di Chiodi e del governo regionale di centrodestra: “In questi cinque anni, è mancata la presenza della Regione. Non può essere considerato un evento straordinario il fatto di aver concluso la procedura amministrativa riguardante la valutazione ambientale strategica del porto di Vasto. Facciamo in modo che il porto venga infrastrutturato” al servizio delle imprese perché “chi produce ricchezza e lavoro troverà il sostegno della Regione. Gli imprenditori che vogliono investire non possono aspettare nove anni per ottenere un nì, come è accaduto fino ad ora”.