Le relazioni dei tre direttori delle istituzioni culturali comunali e un prevedibile botta e risposta tra Davide D’Alessandro e il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna. E’ stato sostanzialmente questo il Consiglio comunale di oggi. Quasi monotematico, in buona parte incentrato sui bilanci del Centro europeo di studi rossettiani, del Teatro Rossetti e della Scuola civica musicale, vicende su sui D’Alessandro aveva presentato tre interrogazioni e, insieme ad altri consiglieri d’opposizione, una mozione, poi bocciata dalla maggioranza di centrosinistra.
La surroga – In apertura di seduta, l’assemblea ha preso atto delle dimissioni di Manuele Marcovecchio: candidato sindaco a Cupello, lascia i banchi del centrodestra a Vasto, dove gli subentra il primo dei non eletti nel 2011 nella lista Pdl, Antonio Monteodorisio.
Le relazioni – I tre responsabili delle istituzioni culturali cittadine vengono auditi in aula. Rivendicano i risultati del loro operato. “Ho passato la vita a occuparmi di cultura”, scandisce Gianni Oliva, docente dell’Università D’Annunzio di Chieti e direttore del Centro europeo di studi rossettiani, “42 anni di insegnamenti universitari”, ragion per cui “conosco il mio mestiere e ci metto la faccia”. Annuncia “un dossier sui 5 anni del Centro europeo di studi rossettiani. Un dossier che verrà stampato e diffuso non solo a voi, ma anche alla cittadinanza”. Quindi elenca le iniziative, a partire dalla “scuola di lingua italiana per stranieri, con studenti australiani, americani e inglesi”, i corsi di alta formazione, i 2mila 500 visitatori per la mostra a fumetti sui Rossetti e i 4mila 500 per la mostra sull’illustre famiglia di artisti, ma anche “i Giovedì rossettiani, giunti alla 6^ edizione”.
Il direttore artistico del Teatro Rossetti, Raffaele Bellafronte, parla di “piccolo miracolo del Teatro Rossetti”, rivendica di averlo attrezzato con “una dotazione tecnologica di alta qualità” in modo da “collegarci col mondo esterno. Circa 700mila persone hanno condiviso i nostri video, commentati in tante lingue. Il sito ha ricevuto visite da 90 Paesi”. E poi ricorda i concerti dei “grandi jazzisti”.
Annamaria Di Paolo, presidente del consiglio d’amministrazione della Scuola civica musicale Florindo Ritucci Chinni, rivendica “l’attività di formazione per 100 alunni” e i corsi per i bambini, “entusiasti di partecipare con le loro famiglie”. Nel sistema scolastico italiano “lo studio della musica manca tragicamente, o ad esso vengono riservati piccoli spazi in età avanzata”. Nella scuola “abbiamo applicato il nuovo sitema didattico Suzuki”.
Il dibattito – “Quando si gestiscono soldi pubblici non si può agire in questo modo, senza bando”, tuona D’Alessandro. “Se i 27mila euro del professor Oliva venissero dati al Teatro Rossetti, si potrebbe stilare un bel calendario di concerti”. Nel suo intervento, Oliva ha dichiarato di percepire “2mila euro lordi al mese che, tolte le spese, diventano poco più di mille”. “Il professor Oliva – polemizza D’Alessandro – svolge gratuitamente per la casa editrice Carabba una valorosa (così la definisce l’editrice stessa) collaborazione gratuita. Perché – chiede il consigliere di minoranza – svolge una consulenza gratuita per un privato di Lanciano e, invece, si fa pagare dalla sua città?”. Nel mirino di D’Alessandro finisce nuovamente anche Bellafronte: “Basta coi doppi incarichi e coi doppi contributi previdenziali”.
Lapenna inizia a replicare esprimendo “al maestro Bellafronte la mia piena solidarietà. Prima di Bellafronte il Teatro Rossetti non esisteva”. Sui bilanci aggiunge che “il Teatro costa al Comune 40mila euro l’anno. Alcune domande contenute nell’interrogazione di D’Alessandro sono assurde. Non sta a me decidere se è regolare la fattura” emessa dal maestro per il noleggio della strumentazione in dotazione al Rossetti. “Se il mio dirigente dice che col noleggio abbiamo risparmiato non sta a me decidere”.
Nella sua controreplica, D’Alessandro afferma che “il sindaco è stato evasivo perché, come Pilato, se ne lava le mani. Basta con gli spot. Non è esatto dire che alla cultura viene destinato solo l’1% del bilancio comunale. Oltre la metà di questo 1% se ne va per pagare chi la cultura la gestisce”.
L’ironia – Nella risposta alla seconda interrogazione, Lapenna dice ironico: “Non credo che il sindaco di Vasto abbia interesse verso i conflitti d’interesse. Già ne ho uno grosso con la professoressa Bianca Campli”, sua moglie.
L’ex assessore – Qualcuno, seduto tra il pubblico, giudica inutile il dibattito in Consiglio comunale. “Chi nde’ arte che fa, pettina la gatta”, commenta sibillino in dialetto Francescopaolo D’Adamo, ex assessore alla Cultura chiamato in causa dal sindaco in merito alle spese relative alla conferenza tenuta nel 2009 da Vittorio Sgarbi che, nel cortile di Palazzo D’Avalos, commentò la Beata Beatrix, il quadro più celebre di Dante Gabriel Rossetti, custodito nella Tate Gallery di Londra e giunto a Vasto per l’occasione.