Non siamo ai livelli del Pink Star, il diamante rosa venduto il 13 novembre scorso a Ginevra alla cifra astronomica di 83 milioni di dollari, che corrispondono a 61,65 milioni di euro: una pietra da 50,60 carati che entra nel Guinness dei primati come la più costosa gemma di quel colore mai battuta all’asta.
Ma stavolta a riempire le casse di Sotheby’s, la storica casa d’aste londinese, è l’opera d’arte di un componente della più nota famiglia di artisti vastesi, i Rossetti. Tre milioni 274mila 500 sterline (oltre 3 milioni 922mila euro). E’ questa la cifra con la quale, al termine di una serrata corsa al rialzo, un collezionista privato inglese si è aggiudicato Proserpine, una delle più celebri tele di Dante Gabriel Rossetti, esponente del movimento dei Pre-Raffaelliti.
E’ il nuovo record personale per l’artista figlio di Gabriele Rossetti, poeta e patriota vastese cui è dedicata la piazza più importante della sua città natale, con al centro l’omonimo monumento, oggetto di lavori di restauro tra il 2008 e il 2009.
Proserpine è un dipinto in gesso colorato che raffigura Proserpina (versione latina della dea greca Persefone), rapita da Ade, dio degli Inferi, di cui divenne sposa, e costretta a rimanere nel regno dei defunti dopo aver mangiato tre chicchi di melograno, il frutto dei morti (raffigurato nel quadro di Rossetti).
Asta record – Alla vigilia dell’asta del 20 novembre Sotheby’s aveva previsto di incassare per Proserpine un milione 800mila sterline. Invece, il martello è stato battuto sorprendentemente a quota 3 milioni 274mila 500 sterline.
“Il record dimostra che i collezionisti sono affamati di dipinti di questa qualità”. Lo ha detto Grant Ford, capo del Sotheby’s British and Irish Art Department, nelle dichiarazioni riportate da Il Sole 24 ore.
La famiglia Rossetti fu tra le protagoniste del mondo culturale inglese nella seconda metà dell’Ottocento. Nato a Vasto, Gabriele si trasferì a Londra, dove nacquero quelli che sarebbero diventati il pittore Dante Gabriel, la poetessa Christina e lo scrittore William Michael.
La mostra a Vasto – I Rossetti tra Vasto e Londra: così si’intitolava la mostra che si tenne dall’agosto al novembre 2008. Dalla Tate Gallery arrivò a Palazzo D’Avalos il quadro della Beata Beatrix, che fu esposto nella Sala della musica del palazzo marchesale di piazza Pudente e commentato in una serata di quella stessa estate da Vittorio Sgarbi dinanzi a un pubblico numeroso.
A organizzare la mostra e l’evento fu Francescopaolo D’Adamo, allora assessore comunale alla Cultura: “Avevo preso contatti con la Tate e le maggiori gallerie londinesi tramite Jan Marsh, la biografa ufficiale dei Rossetti. A Vasto dovevano arrivare molti dipinti, tra cui proprio quello raffigurante Proserpina. Ma poi trovai i soliti ostacoli politici. Prima mi dissero che la mostra andava rinviata perché anche la Regione voleva partecipare all’organizzazione. Poi mi venne detto che non c’erano soldi: servivano 130mila euro, visti i costi di trasferimento dei dipinti, e qualche collega della Giunta di allora si oppose. Ma io avevo preso l’impegno con la Tate Gallery e feci ugualmente la mostra con le risorse (70mila euro) e l’impegno del solo settore Cultura del Comune di Vasto. Oltre ai manoscritti, fu possibile esporre un’unica tela: la Beata Beatrix. Le altre rimasero a Londra e con gli inglesi facemmo la figura dei peracottari“.