E’ l’Anffas di Vasto, nelle mani della presidente Paola Mucciconi, a ricevere l’assegno di 5mila euro del Premio Silvio Petroro assegnato a Salvatore Cieri, abruzzese nato a Gissi e manager di successo. Ieri pomeriggio, nel suggestivo scenario dei giardini napoletani di Palazzo d’Avalos, l’amministratore delegato della Italdesign Giugiaro ha ricevuto il riconoscimento da Gianni Petroro, presidente dell’associazione Pro Emigranti. Ad aprire la serata, presentata da Maria Rita Piersanti, è stato il sindaco di Vasto Luciano Lapenna, amico di vecchia data di Cieri, ricordando le lunghe passeggiate che insieme facevano durante il tempo degli studi. “Io leggevo Panorama – ha ricordato Lapenna – che allora aveva un altro orientamento e tu eri già un lettore del Sole 24 ore”.
Petroro ha poi ricordato come l’associazione Pro Emigranti “è impegnata da 30 anni in scambi culturali e iniziative di solidarietà, mantenendo vivi i legami con le comunità di vastesi e abruzzesi che vivono all’estero”. Rivolgendosi a Cieri ha detto: “questo premio non è un semplice riconoscimento alla sua professionalità, ma un monito affinchè le nuove generazioni sappiamo apprezzare la cultura della famiglia e del lavoro che lei rappresenta”.
Dopo aver ricevuto la riproduzione in argento che raffigura il Monumento all’Emigrante e l’assegno da 5mila euro da parte del rappresentante della Bper, Cieri è stato intervistato dal giornalista Ennio Bellucci. Tanti i temi affrontati, con alcuni passaggi significativi da parte del manager abruzzese.
L’emigrazione. Suo padre partì dall’Italia per andare in Svizzera. “Nel secondo dopoguerra l’emigrazione era quella di persone che poi tornavano. Oggi ci troviamo di fronte a situazioni in cui i giovani, i ragazzi che hanno studiato, che hanno una grande preparazione. Si parla tanto male della scuola italiana, ma vi dico che non va disprezzata. Certo, ci potranno essere anche insegnanti che non fanno il proprio dovere, ma i lavativi sono in ogni luogo di lavoro. Ma la maggior parte di docenti combatte quotidianamente per svolgere bene il proprio compito”.
Lo sviluppo dell’Italia. “Nel nostro Paese il sentiero per fare ha una serie di ostacoli che non ci sono altrove. Sono 4 quelli che chiamo i peccati capitali: la burocrazia, un qualcosa che ammazza, creando problemi su problemi per ogni cosa. Poi l’evasione fiscale, un cancro in Italia. Al terzo posto la corruzione. Pensate a quanta ricchezza viene sprecata nel nostro Paese a causa della corruzione. Infine la lentezza della giustizia, che rischia di bloccare un’azienda per ogni problema. FInchè ci saranno questi 4 ostacoli non potremo competere con nulla”.
Le banche. Un tema delicato quello affrontato da Cieri, incalzato da Bellucci, rispetto al comportamento delle banche. “Per stimolare la ripresa ci vuole il forte contributo delle banche che, negli ultimi anni, non hanno aiutato l’economia reale. La banca si deve basare sul radicamento territoriale. Oggi invece si tende ad avere un orientamento verticale che snatura il rapporto con i clienti, siano essi cittadini o aziende”.
A concludere l’intervista, con lo sfondo del golfo che iniziava ad illuminarsi con le luci della sera, le parole di D’Annunzio lette da Bellucci e l’omaggio floreale consegnato dalla moglie di Gianni Petroro, Patrizia, alla moglie di Cieri.
La Festa del Ritorno è poi proseguita presso l’Arena alle Grazie, con momenti culturali e di spettacolo. Consegnati anche i premi “Teniamoli d’occhio” a Marco D’Ascenzo, Francesco Evangelista, Andrea Sacchetti e Nicola Oliva (ritirato dalla madre). Presenti alla serata, oltre a tante altre autorità, anche il sottosegretario Giovanni Legnini e il presidente della regione Gianni Chiodi.
Foto – Premio Petroro a Salvatore Cieri
Premio Petroro a Salvatore Cieri