I bambini quando stanno male hanno bisogno di due cose: la mamma e cure specializzate. Non hanno bisogno di attese di pediatri lontani e infermieri preoccupati solo del “corpo” dei bambini.
È indispensabile un nuovo spazio per l’ingresso in ospedale dei nostri bambini.
L’ingresso e la degenza in Ospedale vengono spesso affrontate dai bambini come un momento di paura e stress, emotivo e fisico, che coinvolge tutta la famiglia. Per cui lo spazio di accoglienza serve per offrire ai bambini un luogo dove poter attendere le cure con i genitori. L’obiettivo è far sentire il bambino a suo agio ed evitare la creazione di un ricordo negativo associato all’Ospedale ed in particolare agli operatori.
Per questo penso ad uno spazio realizzato appositamente mettendo a disposizione: giochi, libri da leggere, libri da colorare e uno spazio multimediale, che rispecchi gli standard di sicurezza per i bambini. Penso alla partecipazione di associazioni del territorio per attivare laboratori creativi brevi ed efficaci a far sentire i piccoli pazienti protetti emotivamente e fisicamente.
Troppo spesso ho visto postumi di traumi da ospedalizzazione come balbuzie o claustrofobie. Vasto merita di portare avanti una nuova frontiera di civiltà e modernizzazione a partire dalla tutela dei suoi bambini.
Per questo, insieme ad Alessandra Notaro e il gruppo di Azione, chiedo il sostegno della direzione sanitaria del nostro ospedale per poter far decollare l’idea immediatamente. Si tratta di un piccolo spazio con ingresso diversificato dal pronto soccorso dei ‘grandi’ (uno spazio che già esiste) e di una turnazione completa di pediatri ed infermieri pediatrici.
Questa organizzazione potrà essere utile anche a evitare ingorghi e file degli altri codici d’ingresso.
Il momento dell’attesa delle mamme e dei bambini, è un momento particolare che aiuta a diffondere un sentimento di tranquillità e nello stesso tempo creare una armonia tra l’utente (paziente) e gli operatori. Creare quindi un ambiente rilassato, colorato e comodo permettere, a livello psicologico, di instaurare un approccio empatico tra la mamme ed il bambino nel luogo adibito all’attesa. Senza contare che la visione di un’emergenza con ferite o traumi da incidente, ecc… sono per un bambino qualcosa di inspiegabile in pochi istanti. I genitori si trovano spesso oltre alla preoccupazione per la salute del proprio piccolo a dover tranquillizzare da spettacoli nefasti.
Non aspettiamo tempi geologici del nuovo Ospedale, ma il benessere immediato dei nostri piccoli, insieme alla professionalità dei nostri pediatri che da sempre svolgono un lavoro eccellente.
Dopo il Ferragosto attiveremo un tavolo di lavoro su questo argomento con tutte persone addette e la cittadinanza.
Claudia Gattella