Si celebra oggi, 1 gennaio, la Giornata Mondiale della Pace. Suor Alessandra Smerilli, consigliera di Stato del Vaticano e docente di economia, ha indicato, per la Pontificia Università Auxilium, i temi cruciali di questa giornata presenti nel messaggio di Papa Francesco [LEGGI].
“Non c’è pace senza cultura della cura, ma sappiamo anche che non c’è pace senza sviluppo – dice suor Smerilli -. Quindi possiamo dire che non c’è sviluppo senza la cultura della cura”. I verbi, richiamati dal Vangelo, sono “coltivare e custodire”.
Per suor Smerilli “siamo i custodi dei nostri fratelli” e così come “prendersi cura vuol dire coltivare e custodire la terra”, bisogna “custodire e prenderci cura dei nostri fratelli. Le prime comunità cristiane mettevano tutto in comune perchè non ci fosse tra loro nessun bisognoso”.
E oggi Papa Francesco propone la costituzione di un fondo mondiale per lo sviluppo perchè non ci sia più nessuno che abbia più fame sulla terra. E dove prendere i soldi? Ad esempio dalla spesa destinata agli armamenti, alle armi nucleari. Soprattutto dopo il Covid e tutto ciò che che sta generando come conseguenze economiche, abbiamo bisogno di solidarietà e di cura e magari meno bisogno di questo tipo di spese”.
Cruciale è il passaggio educatico. “Alla cultura della cura bisogna educarsi. Parafrasando Don Bosco, che diceva che in ogni giovane c’è un punto accessibile al bene, oggi potremmo dire che in ogni giovane c’è l’attitudine a prendersi cura gli uni degli altri. Sta a noi educatori sviluppare questa attitudine e farla diventare cultura della cura“.