Testimonianze a confronto questa mattina nell’aula magna “Maurizio Natale” dell’Istituto Palizzi nel convegno organizzato dalla Pro Loco Città del Vasto per discutere del legame tra impianti di atletica leggera e territorio. L’associazione presieduta da Mercurio Saraceni, nel suo impegno di promozione sociale – con uno sguardo attento al mondo dello sport -, ha promosso l’appuntamento in collaborazione con l’istituto vastese, con Ottavio Di Tullio e Achille Muratori, la Fidal Abruzzo, il Coni Abruzzo e il Comune di Vasto.
Preziose le testimonianze di due sportivi del passato che hanno portato in alto il nome dell’Italia, il marciatore abruzzese Giovanni De Benedictis, bronzo a Barcellona ’92, e Sara Simeoni, oro nel salto in alto a Mosca 1980 ed ex primatista del mondo. Con loro, nella tavola rotonda moderata da Tiziana Smargiassi, la velocista vastese Miriam Di Iorio, campionessa europea master 50 e il presidente del Coni Abruzzo, Enzo Imbastaro. Nei saluti introduttivi il presidente della Pro Loco, Mercurio Saraceni, e la dirigente scolastica Nicoletta Del Re, hanno sottolineato l’importanza della pratica sportiva in età giovanile e, in particolare, delle discipline dell’atletica leggera. Attività che però non può prescindere dalla presenza di strutture – sia nelle scuole che negli spazi pubblici della città – adeguate, nodo cruciale su cui si è soffermato il dibattito.
[ads_dx]Miriam Di Iorio ha raccontato i suoi inizi che hanno dovuto far fronte alle difficoltà di potersi allenare nel miglior modo possibile a Vasto. “Abbiamo iniziato con un gruppo di ragazzi al Parco Muro delle Lame. Ma le strutture ben attrezzate sono più vicine. Un ragazzo non può perdere 4-5 ore ogni pomeriggio per potersi allenare. Vasto merita un impianto di atletica”. Aspetto sottolineato da Imbastaro che ha detto: “Chissà quanto di più avrebbe potuto fare Miriam da ragazza se ci fossero stati impianti adeguati. Qui si parla di pista di atletica da 50 anni, ma da Lanciano a Foggia non ci sono piste. Un impianto dedicato all’atletica leggera è un’opportunità per tutto il territorio“.
De Benedictis ha esordito lanciando una provocazione: “Se fossi nato a Vasto forse non avrei avuto un futuro sportivo perchè avere un impianto è fondamentale“. Anche in una disciplina come la sua, la marcia, che si svolge prevalentemente su strada, avere una pista di atletica rappresenta comunque un punto di riferimento. “Ho avuto la possibilità di entrare nell’arma dei carabinieri che mi ha supportato nell’attività sportiva per tanti anni. Conosco bene queste realtà e credo possa essere molto interessante la prospettiva di unire sport e turismo“.
La testimonianza di Sara Simeoni è stata preceduta dalle immagini dei suoi trionfi che l’anno fatta diventare un’icona dello sport azzurro. “Per me lo sport è stato il mezzo per conquistare la libertà senza litigare con i miei genitori”, ha detto ricordando tempi in cui per una ragazza non era così scontato vivere queste esperienze. “Ero timida ma lo sport ti butta i pasto a tutti e devi superare le tue barriere“. La campionessa olimpica ha parlato delle sue prime esperienze al campo scuola dedicato all’atletica a Verona. “Mi davo sempre un obiettivo per giustificare il tempo dedicato allo sport. Ogni risultato è frutto del lavoro e del modo in cui lo fai”.
A concludere l’incontro è stato l’asessore regionale allo sport, Guido Liris, che ha parlato della prossima legge sull’impiantistica sportiva. “Abbiamo tante richieste e cercheremo di arrivare ad un provvedimento che possa dare risposta alle domande che ci arrivano dal basso provando a costruire una programmazione che non crei buchi di assenza di sport e di impiantistica sul territorio”.
Poi, nell’intervista a fine incontro, Liris ha prospettato anche diverse soluzioni per un impianto di atletica a Vasto.