Appena arrivata è stata accolta da un lungo applauso e, prima di tutto, si è accertata di essere in orario. Lei è Felicetta Tatangelo, 81 anni, per tutti, a Castiglione Messer Marino, “Za’ Felicett”.
Stamattina, ha partecipato alla manifestazione organizzata dall’Eco on line [LEGGI] per accendere i riflettori sul viadotto “Sente” chiuso esattamente un anno fa. È partita dalla propria abitazione a ridosso del ponte sul versante abruzzese e si è accodata ai concittadini percorrendo i due chilometri del lungo ponte (il quinto in Italia per altezza).
Così, mano su un fianco, senza fretta, ha raggiunto quel versante molisano che dal 18 settembre 2018 sembra diventato irraggiungibile almeno in tempi [ant_dx]rapidi. Ospedale, servizi primari e altri punti di riferimento si sono inevitabilmente allontanati: per raggiungere Agnone (il punto di riferimento principale da queste parti) si deve percorrere la storica ex Statale 86, tortuosa e più lunga. Peggio è andata agli studenti che da Castiglione Messer Marino devono raggiungere gli istituti agnonesi. L’ex statale non è percorribile dai mezzi pesanti e il viaggio via “Trignina” dura un’ora e venti [LEGGI].
Così, Felicetta, diventata un po’ il simbolo della manifestazione, insieme ai giovani che oggi hanno sfilato con i propri striscioni sancisce un’ideale unione intergenerazionale per chiedere un cambio di passo nella vicenda: “Che devono riaprire il ponte” risponde a chi le chiede cosa si aspetta dalle istituzioni.