“Oggi siamo qui per rendere grazie a Dio per la vita e le opere di Don Stellerino“. È l’arcivescovo Bruno Forte a presiedere i funerali di Don Stellerino D’Anniballe nella “sua” parrocchia di San Pietro in Sant’Antonio. Il sacerdote 89enne è scompaso due giorni fa ed oggi ci sono centinaia di persone arrivate per rendergli omaggio e per l’ultimo saluto. Con monsignor Forte c’è il vescovo Domenico Scotti e poi tanti sacerdoti della città e della diocesi di Chieti-Vasto, tutti uniti nella preghiera e nel ricordo del loro fratello. Presenti anche le confraternite cittadine e la rappresentanza Anmi, che Don Stellerino accoglieva sempre per la festa di Santa Barbara.
Una funzione composta, a tratti sussurata, aperta dalle voci del Coro Polifonico Histonium e poi accompagnata dai canti che per tanti anni hanno segnato le funzioni religiose e gli appuntamenti cari a Don Stellerino. “È stato sacerdote fino in fondo – dice padre Bruno nell’omelia -. Un sacerdote anzitutto nella gioia di appartenere a Gesù. Generoso e fedele ha operato in forme diverse e diversi sono i sacerdoti usciti dalla scuola di Don Stellerino”.
[ads_dx]Nella sua attività pastorale, soprattutto nei tempi della gioventù, è stata forte l’esperienza dei campi scuola, poi quella di educatore con l’asilo da lui fondato. “Don Stellerino è stato evangelizzatore e seminatore della buona novella“. Un annuncio che, dal pulpito della chiesa, si è diffuso attraverso la radio e la tv con Trsp. “Nella sua visione c’era l’evangelizzazione attraverso l’etere, raggiungendo anche gli abruzzesi lontani. Il suo è stato un servizio che ha fatto del bene a tanti”. Don Stellerino è stato “un comunicatore. Una comunicazione che prevede il momento della diffusione e quello dell’ascolto. Lui ha saputo mettersi in ascolto del tempo, dei suoi segni”. L’arcivescovo racconta come in uno degli ultimi tempi “mi raccontava di voler passare all’esperienza del web per poter continuare a diffondere il messaggio del Vangelo. Ancora una volta il vecchio leone provava a realizzare questo sogno”.
Al termine della funzione il fratello Domenico si rivolge con commozione a tutti i presenti dicendo che “oggi sono io a fare le condoglianze a voi perchè tutti abbiamo perso un seminatore. Il suo buon seme è la parola di Dio. Beati noi che, avendola accolta, faremo fruttare quel seme, chi 100, chi 60, chi 30″, ricordando la parabola dei talenti. Il sindaco Francesco Menna esprime “il sentimento dei vastesi di ogni dove di ogni tempo. Don Stellerino è stato il sacerdote di tutti, il sacerdote degli ultimi. È stato il traghettatore i vari periodi della nostra città, l’innovatore che ha amato Vasto, i vastesi e il Signore”. L’ultimo ricordo affettuoso è quello della cognata. “Spesso portava a cena le persone bisognose che accoglieva fratel Ettore. Io, seguendo lui, ho cercato di accogliere e di rendere la nostra una casa aperta. Aveva un grande amore per le persone che accoglieva”.