Daniela Sabatino è stata tra le protagoniste dell’avventura della Nazionale italiana femminile che, al Mondiale in Francia, si è fermata nei quarti di finale dopo la sconfitta con l’Olanda. All’attaccante di Castelguidone, che proprio in Francia ha potuto festeggiare il suo 34° compleanno, è mancato il gol – fermata da un palo e da un fuorigioco – ma torna comunque a casa con tanti ricordi positivi che danno ancor più valore ad una carriera calcistica lunga e ricca di soddisfazioni.
Siete rientrate in Italia e ora potete recuperare le energie fisiche e mentali. Tu come hai vissuto questo Mondiale?
Senza dubbio è stata l’esperienza più bella della mia vita, calcisticamente parlando. Sono stati due mesi bellissimi, intensi, in cui ci siamo tolte tantissime soddisfazioni e, soprattutto, ci ha fatto enormemente piacere che l’Italia si sia accorta e si sia innamorata di noi. Adesso mi aspetto che tutto questo continui, giocare davanti a più di 20mila persone è una sensazione è indescrivibile, avere tutto quell’affetto anche in Francia è stato veramente bello. Purtroppo tutto si è interrotto sul più bello. Noi ci speravamo ma l’Olanda è campione europea ed è un’ottima squadra. Abbiamo preso due gol su calcio piazzato e dispiace. Eravamo stanche, giocare alle tre non è facile, il caldo iniziava a farsi sentire anche in Francia. C’è un po’ di rammarico perché vincendo saremmo potute andare alle Olimpiadi e sarebbe stata la ciliegina sulla torta.
Con la tua presenza in Nazionale hai fatto accendere i riflettori sulla tua Castelguidone. Quanto ti ha fatto piacere?
Quando mi hanno detto che Don Alberto aveva spostato la processione per permettere a tutti di vedere la partita è stato un motivo di orgoglio. Mi fa piacere perché so che si sono riuniti tutti, c’è stata attenzione mediatica e per un piccolo paese come Castelguidone credo sia stato motivo di felicità. Almeno l’Italia sai che ci siamo anche noi laggiù.
L’urlo “Metti Daniela!” è stato una costante tra i tuoi compaesani nelle partite in cui non sei scesa in campo. Quanto si soffre a stare lì e non giocare?
Non ho giocato due partite e un po’ di rammarico c’è. Ma le decisioni sono della ct, io le ho sempre rispettate, sono decisioni che ha preso lei. Ci sono state anche ragazze che purtroppo non hanno giocato neanche un minuto in questo Mondiale e mi dispiace per loro. Tutte le giocatrici vorrebbero essere sempre protagoniste ma non è sempre possibile. La cosa che mi dispiace di più è il gol che mi è stato annullato, però si deve andare avanti.
La tua famiglia ti è stata vicina – anche fisicamente – in questa esperienza. Che emozioni ti ha trasmesso averli accanto in Francia?
Non mi aspettavo che venissero perché i miei genitori non hanno mai presto l’aereo quindi avevo anche un po’ l’ansia. Mi ha fatto molto piacere, hanno visto tante partite e sono felice che in quel momento importante loro fossero presenti. Volevo ripagare con un gol e una bella vittoria, così non è stato e un po’ mi dispiace.
Voi giocatrici avete raccontato, attraverso i canali social, il vostro Mondiale e questo vi ha certamente fatto essere più vicine ai tifosi. Anche questo è un fattore del vostro successo?
Noi siamo state sempre noi stesse. Come diciamo tutte siamo un gruppo unito, solido e che si diverte anche fuori dal calcio. Non l’abbiamo fatto solo per farci vedere ma perché realmente da due anni a questa parte ci siamo unite e questa unione ci ha portato ad arrivare al Mondiale e a far bene. Insieme abbiamo raggiunto questo traguardo storico e ognuna di noi l’ha voluto raccontare sui propri social. Io, però, a dirla tutta non è che sia proprio così social.
Tra i vari tormentoni c’era quello delle “abruzzesi al Mondiale” che vedeva protagoniste te e Linda Tucceri Cimini.
Io e Linda siamo le casiniste del gruppo, insieme animiamo un po’ la situazione. Ne combiniamo un po’ per far ridere e per non far sentire la tensione.
[ads_sx]Ora si tornerà a parlare di campionato. Con che maglia ti vedremo la prossima stagione?
Non lo so ancora, adesso voglio pensarci. Voglio stare in una squadra dove sto bene e che mi faccia sentire importante. Sentirò i procuratori nei prossimi giorni e vedremo cosa fare.
Intanto la tua Castelguidone ti aspetta per far festa. Quando tornerai a casa?
Mi piacerebbe tornare per il compleanno di mia sorella Francesca ma non so ancora se riuscirò, perché devo prima capire come sarà pianificata la stagione in base alla squadra con cui giocherò. Ma non appena mi sarò organizzata tornerò giù a casa per stare qualche giorno a Castelguidone.