La sfida che andrà in scena a Palmoli domenica 26 maggio è quella tra il sindaco di lungo corso Giuseppe Masciulli (Rinnovamento) e Venanzio Tilli (Insieme per Palmoli). L’attuale primo cittadino fa parte del longevo trio socialista – insieme a Giovanni Di Stefano (Fresagrandinaria) e Luciano Piluso (Schiavi d’Abruzzo) – che cerca la conferma in questa tornata elettorale.
Le affinità riguardano anche i precedenti rapporti politici con gli attuali sfidanti. Tilli, infatti, in passato è stato in maggioranza con Masciulli così come a Fresagrandinaria (nel lontano 1985) Lino Giangiacomo fu vicesindaco di Di Stefano e a Schiavi d’Abruzzo Tito Falasca fu assessore nell’amministrazione di cui faceva parte anche Piluso.
“LA PRIORITÀ È MANTENERE I SERVIZI” – Masciulli, ingegnere, sta portando a termine il suo 19° anno da primo cittadino; a questi vanno aggiunti altri 10 anni da assessore e vicesindaco. Perché ricandidarsi, non è stanco anche considerando il ruolo non facile dell’amministratore oggi?
“Non è assolutamente facile – replica il sindaco – ci si stanca sì, ma la passione ha il sopravvento. Mai come questa volta sono stato motivato dal fatto che abbiamo costruito una lista civica di giovani con persone che arrivano dagli orientamenti politici più disparati. Un fatto che ancora di più dovrebbe far capire che nelle amministrazioni soprattutto dei piccoli comuni, in un periodo in cui le ideologie sono in crisi, bisogna guardare oltre. Abbiamo cercato di mettere insieme tutte le persone di buona volontà che già vivono la vita del paese in associazioni e simili per poter dare il meglio nei prossimi cinque anni”.
[ant_dx]Le scuole palmolesi da tempo sono frequentate anche dagli alunni di altri comuni del territorio (Dogliola e Tufillo). In località “Fonte la casa”, inoltre, è previsto un nuovo polo scolastico da 3.850.000 euro (“finanziamento non ancora formalizzato del tutto”).
Masciulli individua in tali servizi la priorità dei prossimi anni in caso di riconferma: “Essere il baricentro scolastico anche per altri comuni comporta una spesa enorme per il bilancio comunale perché la legge prevede che i costi siano a carico del Comune ospitante. Riusciamo a garantire l’asilo nido a 100 euro al mese, la terza parte di ciò che si paga sulla costa. Abbiamo attivato una serie di servizi come l’inglese nelle scuole a carico del Comune, il progetto Musica in crescendo, il prolungamento dell’orario alla materna, la colonia estiva, il segretariato sociale, l’assistenza agli anziani. Questo è uno dei pochi comuni in Italia dove non si paga l’addizionale Irpef. Sono servizi importantissimi per la comunità che abbiamo potenziato: l’obiettivo quindi è mantenerli allo stesso livello non pesando sui cittadini e migliorarli ancora”.
Poi, i lavori pubblici “ricorrendo a finanziamenti regionali e statali per intervenire sul patrimonio e le infrastrutture” senza dimenticare le battaglie per il territorio insieme agli altri sindaci per “la viabilità provinciale e la difesa del territorio. La situazione delle discariche e dei nuovi progetti definiti detrattori ambientali non deve essere considerata secondaria dagli amministratori”.
“QUANDO UNA COSA DURA TROPPO, DIVENTA STAGNANTE” – Bilancio non proprio positivo quello tracciato, invece, da Venanzio Tilli candidato sindaco di Insieme per Palmoli. Operatore socio-sanitario, non è alla prima esperienza, in passato fece parte della maggioranza di Masciulli insieme a Gilberto Monaco (altro candidato della stessa lista).
“Ci siamo candidati per dovere e rispetto nei confronti dei cittadini – dice Tilli – per evitare, come cinque anni fa, l’assenza di una vera opposizione, non ci può essere una sola corrente. Con la lista civetta di 5 anni fa si era interrotto un ideale democratico. Parlare di Rinnovamento dopo 29 anni è un’affermazione azzardata. Nei primi 5-10 anni, dopo l’amministrazione della vecchia Dc, ci fu una sorta di rivoluzione per costruire qualcosa, ma quando una cosa dura troppo diventa stagnante. In 30 anni si poteva fare molto di più. Masciulli è una persona capace, ma si è arroccato soltanto con la sua cerchia. A quest’ora si sarebbe dovuto trovare più in alto, consigliere regionale, parlamentare, per rappresentare il suo paese e il territorio, ma ha deciso di restare qui”.
Tilli poi avvisa i giovani citati dal sindaco uscente: “Mi dispiace dirlo, ma avranno poco spazio perché a lui a lui dà fastidio vedere qualcuno che vuole emergere”.
Nelle priorità di Tilli e della sua lista c’è il turismo. “Dobbiamo riqualificare il borgo medievale e sfruttare il nostro territorio e il paesaggio. Potremmo vivere solo di turismo, ma dobbiamo creare dei canali giusti ad esempio con pacchetti turistici con gli alberghi della costa, con il turismo religioso e i sentieri nei boschi. Si deve poi pensare al settore agricolo che è in abbandono: le campagne abbandonate favoriscono i cinghiali, dobbiamo pensare anche a nuove colture adatte alla zona collinare”.
Infine, un’idea chiara sullo Sprar: “Noi vogliamo chiudere il centro d’accoglienza anche perché gli abitanti qualche anno fa avevano optato per un centro anziani in quella struttura. Se non riusciremo a chiuderlo, dobbiamo comunque trovare nuove modalità d’integrazione perché non va bene che ci sia gente che va in giro senza fare niente”.