Ritrovarsi è bello. Ritrovarsi periodicamente è bellissimo. Ritrovarsi per un viaggio della memoria a quegli anni della giovinezza da studenti all’Istituto Tecnico Statale Commerciale Mercantile e per Geometri “Filippo Palizzi” di Vasto fino al conseguimento del diploma nell’anno scolastico 1968/69 è emozionante.
Tappa fondamentale che comporta riflessioni, ripensamenti, progetti, speranze; ognuno ha preso la sua strada, ognuno ha conseguito i suoi successi: famiglia, professione, politica, impegni sociali. Tempi duri, ma si guardava al futuro con fiducia e si credeva in se stessi.
Una classe affiatata che ha organizzato il primo ritrovo al 25° anno, 8 maggio 1994, al ristorante “La Cascina”. Fu bello, emozionante; commozione per tutti, famigliari compresi. Ognuno aveva da raccontare. E poi il 40° in quel maggio del 2009. Una gara a ricordare aneddoti divertenti su compagni, ma soprattutto sui professori. Ti ricordi quella nota? E quella volta che ero impreparato? E tu che eri un secchione? [ant_dx]Piacevoli le novità che ognuno ha potuto raccontare e quindi le congratulazioni reciproche. Gli anni passano e qualcuno comincia ad avvertire qualche peso. Ma l’amicizia è solida, la voglia di incontrarsi prorompe, il piacere di rivedersi impera.
Ecco il ritrovo odierno: 18 maggio 2019. Sono cinquanta anni. Santa messa presso la chiesa di Santa Maria Incoronata di Vasto celebrata da padre Paolo Petrucci; doveroso momento di raccoglimento e di ringraziamento.
Tutti pensionati, tutti si sono realizzati in professione e famiglia, tutti vivono per figli e nipoti. Si registra qualche assenza, giustificata, ma alcuni non ci sono più; a loro il pensiero affettuoso: Roberto Di Fonzo, Alfonso Colantonio, Eugenio Cardarella, Gaetano Masciale. Aleggia la loro presenza perché lo spirito di corpo permane. Ecco il bello, potente l’emozione: con l’età che avanza i ricordi quanto più lontani tanto più vengono evocati con indeterminatezza e nello stesso tempo con forza per ricordare come si è saputo guardare avanti e progettare il futuro.
Bene, ragazzi, alla prossima!
Rodrigo Cieri