Doppia multa in via San Michele nella domenica di chiusura al traffico in concomitanza della partita di calcio. Lo sfogo del professor Elia Rubino, che scrive a Zonalocale.
“Abito in via san Michele, nota per essere la via dello stadio. Quasi ogni settimana appare il divieto di sosta su entrambe le strade per la partita di calcio allo stadio Aragona… Mah, mi dico, rispettiamo, anche se solo una volta c’è stato un problema di pubblica sicurezza in tanti anni.
Cosa mi è successo domenica 12 maggio ve lo racconto con un certo senso di stupore. La sera prima appaiono i soliti cartelli distanziati ad una ventina di metri su entrambi i lati che avvisano che il giorno successivo non si può parcheggiare. La domenica mattina, non si sa come, spariscono tutti i cartelli posti sul versante della villa comunale e ne resta solo uno vicino allo stadio Aragona, sempre sulla via San Michele (come scoprirò tristemente più in là). Ma ahimè non ci faccio caso e, nella serenità che dinanzi casa, in via San Michele, all’altezza dell’ingresso della villa comunale, sono spariti magicamente 3 e più cartelli e quindi il divieto non c’è più, parcheggiamo la macchina lì.
Alle 13.15 sentiamo le sirene dei vigili urbani e, mossi da un triste dubbio, io scendo di corsa per spostare le nostre due macchine e, tempo di scendere a piedi dal quarto piano, trovo la multa sulla mia macchina. All’agente chiedo spiegazioni e mi dice che c’è un cartello all’inizio della strada. Io ribadisco di non averlo visto e che invece, avendo visto che erano stati rimossi i cartelli vicino casa nostra, ero sereno nel mantenerla li. Chiedo cortesemente all’agente di farmi vedere il cartello e avviso contestualmente che l’altra macchina è di mia moglie pregando di temporeggiare un attimo e di non procedere alla contravvenzione in quanto l’avrei subito spostata. I due agenti, un maschio e una femmina, sembrano un po’ stizziti dalle mie richieste dicendo che il loro turno è ormai finito. In tranquillità vado a vedere la presenza del cartello, mentre continuo a ribadire che gli altri erano stati spostati, e lo vedo, insieme all’agente, posizionato all’altezza dello stadio Aragona. Torno nell’atto di spostare la macchina e, assurdo, quasi una beffa, trovo la multa posizionata sul parabrezza della macchina di mia moglie. ‘Assurdo, una beffa’, dico agli agenti, in quanto li avevo pregati ed avvisati, e loro mi dicono di non aver sentito che la macchina era mia. Per fortuna mia moglie, al balcone, aveva visto e sentito tutto. Di lì cerco di contestare, ma loro negano e mi dicono di essere in due a non aver sentito, a farmi capire che il bugiardo sono io! Ma mia moglie ha visto e sentito tutto e scattato anche alcune foto…
Ora, caro Comune di Vasto che multi i cittadini e non vuoi sentire ragioni attraverso i tuoi agenti, io le multe le pago, ma essere preso in giro mi fa accapponare la pelle. Chi difende i cittadini? La mia intenzione è quella di rivolgermi ad un avvocato, ma vorrei chiarezza dal Comune e dalla Polizia locale. E’ chiaro che i due ribadiranno quello che hanno detto a me e che mia moglie potrebbe contestare”.
Secondo Elia Rubino, “l’onestà intellettuale è ben altra cosa e va inculcata in chi sceglie come professione di tutelare la verità… Ma qualcuno mi ha detto che a Vasto si ricava un bel pacchetto di soldi con multe facili. Io quando sbaglio pago, ma a queste condizioni mi sembra una delle solite farse a cui i cittadini vengono sottoposti. Strano poi, mi moglie a distanza di venti metri ha sentito le mie parole e due agenti a distanza di tre metri non sono riusciti a sentire quello che ho detto. E così si conclude dopo un’ora questa commedia dell’assurdo. Mi dico, per sessanta euro mi devo far alzare la pressione? Eh già, ma per una questione di principio bisogna combattere e segnalare quel che accade. Erano due contro uno? La loro verità contro la mia? Per fortuna che c’era mia moglie e che io, come gli ho fatto vedere più volte, avevo le due chiavi delle macchine per spostare velocemente le due autovetture. Scusate lo sfogo ma è tempo che i cittadini onesti non vengano trattati da cretini… E voi cosa fareste al posto mio? Qual è il confine tra giustizia e giustizialismo?”.
Elia Rubino