Da C.D.F., una dipendente delle Poste, riceviamo e pubblichiamo.
“Sono una postina da 15 anni in servizio a Poste Italiane. Dopo tante peripezie, mi ritrovo a lavorare come nuova figura business sul territorio vastese. Questa nuova figura comporta portare pacchi di varia entità e posta speciale esplicitamente in auto. Cosa vedo sette anni dopo il ritorno in questo bellissimo paese in questa nuova veste? Un mondo preso dal consumismo. Preso dalla fretta. Dalla precisione (illusoria)! Da Internet, che ha divulgato la Rete ovunque, togliendo l’umanità dai cuori della gente. Svegliatevi! Mi trovo a fare un servizio in un paese in cui il popolo, preso dalla fretta di andare non si sa dove, si dimentica di dare la precendeza ad una macchina delle Poste che sta svolgendo il proprio servizio. Mi ritrovo a parcheggiare 4 minuti sulle strisce pedonali per mancanza di parcheggio su corso Nuova Italia di sabato mattina e trovo un bel regalo da parte dei vigili urbani. Come è possibile vivere in questo mondo di rete logistica che logica e cuore non ha? Cerco di portare tutti i giorni, insieme ai pacchi, un sorriso, ma sono poche le persone che lo colgono…”.