Di cosa parliamo – Di fronte a numerose richieste di variante al Piano regolatore per consentire di costruire nuovi centri commerciali, il sindaco di Vasto, Francesco Menna, ha spiegato, in un’intervista a Zonalocale [GUARDA], la posizione dell’amministrazione comunale di centrosinistra: no, per tutelare i piccoli commercianti.
Le dichiarazioni del primo cittadino hanno innescato un dibattito nell’opinione pubblica, attraverso i social, e anche nel mondo politico. Confedilizia, tramite il suo referente locale, Riccardo Alinovi, ha criticato lo stop imposto dal primo cittadino. Dall’opposizione è intervenuto il consigliere comunale della lista civica Il Nuovo Faro, Edmondo Laudazi, favorevole a nuovi insediamenti commerciali. Laudazi ha poi aggiunto: “Per i piccoli commercianti bisogna abbassare la pressione fiscale”.
Confcommercio e consorzio Vasto in Centro, invece, sono d’accordo con Menna. Oggi è intervenuto il Partito socialista.
Ora la presa di posizione di Confesercenti provinciale.
VASTO – “Confesercenti ribadisce la sua contrarietà alla grande distribuzione organizzata”. Il “no” a nuovi centri commerciali a Vasto arriva dal presidente provinciale dell’organizzazione dei commercianti, Franco Menna.
“Vasto – dice a Zonalocale Menna, che è anche consigliere della Camera di commercio di Chieti – si può ancora pregiare di avere negozi di proprietà locale, tenuti da famiglie che svolgono ancora quell’attività di commercio di vicinato, che rappresenta una biodiversità rispetto a ciò che sta succedendo in altre piazze in cui la grande distribuzione organizzata si è ampiamente insediata da tempo. Per le strutture della media distribuzione, riteniamo che, laddove si possono fare perché il piano regolatore le prevede, non siamo contro l’innovazione, perché a Vasto mancano esercizi di determinati settori. Abbiamo, invece, una certa abbondanza nel settore del food. Però – precisa Menna – allargare ulteriormente la media distribuzione vuol dire penalizzare il centro storico, privandolo delle luci delle vetrine, cosa che si sta vedendo ovunque in Italia. Se si spegne il centro storico, anche nel turismo perdiamo una grande attrattiva. Siamo completamente contrari agli accordi di programma per cambiare il piano regolatore generale, altrimenti a che serve la pianificazione territoriale, se poi viene disattesa? Abbiamo visto cosa ha provocato il Prg, che ha permesso di costruire tantissimo. Siamo contro i grandi insediamenti perché, se perdiamo il fascino del centro storico, poi non ci possiamo lamentare se non abbiamo un bel biglietto da visita per i turisti. Fortunatamente, fino al 2022 non si potranno aprire altre strutture della grande distribuzione”.
Menna indica al settore commerciale locale la strada per uscire dalle sabbie mobili: “La crisi dell’economia generale che si trascina da 11 anni, colpisce i grandi e anche i piccoli. La nostra posizione è questa: i commercianti devono essere aggiornati, fare innovazione per rispondere alle esigenze del mercato. Innovazione e professionalità sono le uniche armi che abbiamo a disposizione per contrastare la concorrenza, in particolare l’e-commerce e la grande distribuzione organizzata. Dobbiamo pensare sempre di più di essere noi un centro commerciale naturale. iI questo senso, dobbiamo anche pensare di aprire di domenica pomeriggio le attività, perché non possiamo contrastare i nostri competitor lasciando loro giornate di apertura mentre noi siamo chiusi”.