“Non siamo un costo, ma una risorsa”. Per questo, “chiediamo considerazione e il rinnovo del contratto unico della sanità privata”. Daniele Leone, rappresentante sindacale della Fp Cgil dell’Istituto San Francesco di Vasto Marina, chiede ai lavoratori di partecipare al sit in che i sindacati confederali hanno indetto per il 12 aprile a Pescara, dove manfiesteranno davanti all’assessorato regionale alla Sanità.
“Ristrutturano, ampliano, chiudono i bilanci postivi, eppure – scrive Leone in una lunga nota – non si sforzano di sedersi al tavolo per rinnovare il contratto collettivo nazionale di lavoro della sanità privata scaduto da 12 anni. È sconcertante che gli imprenditori delle cliniche private, case di cura, centri di riabilitazione, Rsa convenzionate con il sistema sanitario, usino ogni pretesto per rallentare il percorso di trattativa aperto da anni. Ma è altrettanto sconcertante che qualche imprenditore assosiato Aris e Aiop, a livello regionale, non abbiano ancora avviato qualche trattativa aziendale per discutere di un’eventuale forma integrativa di secondo livello. Sono 12 anni che i lavoratori della sanità privata convenzionata hanno lasciato sul campo qualche migliaio di euro di mancati adeguamenti economici. Mentre la stragrande maggioranza, degli imprenditori delle strutture sanitarie convenzionate in questi dodici anni hanno fatto utili, hanno investito in strumentazione, hanno ampliato e ristrutturato. Ma non hanno pensato ai dipendenti.
Allora, per ricordarlo agli imprenditori di Aris e Aiop e alla politica, Il 12 aprile, dalle ore 10 alle ore 13, Cgil, Cisl e Uil regionali hanno organizzato una manifestazione sotto la sede dell’assessorato alla Sanità, a Pescara. Dobbiamo essere in tanti in quella piazza e insieme rivendicare le nostre sacrosante ragioni. Diremo che non esistono operatori sanitari di Serie A o di Serie B. Diremo che non solo aspettiamo il rinnovo contrattuale ma soprattutto che in tante struttre, non vengono applicati correttamente diversi articoli del contratto scaduto.
Allora il 12 aprile invito tutti gli operatori della sanità privata convenzionata, dei centri di riabilitazione, delle case di cura, eccetera. che in quella data sono di riposo, in ferie, o devono fare il turno di notte o il turno di pomeriggio, di non mancare al presidio. Solo così, se saremo in tanti e tutti uniti, potremo contribuire a ricordare che nessun lavoratore, in Italia, ha mai atteso 12 anni per avere il rinnovo contrattuale”.
[mic_dx] Dobbiamo essere in tanti – afferma Leone – per rivendicare il nostro ruolo di: infermieri, fisioterapisti, educatori, assistenti sociali, Osa, operatori, logopedisti, addetti alla cucina, pulizie, lavanderie, amministrativi, etc. Dobbiamo essere uniti per dire che non siamo un costo, ma una risorsa, e che non è possibile che ad ogni rinnovo contrattuale si taglino lo stipendio e i diritti dei lavoratori.
Uniti in quella piazza per ribadire che siamo professionisti con un percorso di laurea, iscritti ai vari Ordini, e anche se lavoriamo nella sanità privata convenzionata, non siamo professionisti di serie B. Così come non sono professionisti di serie B i tanti colleghi e colleghe, che lavorano nelle residenze protette, nelle Rsa, negli ambulatori, eccetera. Siamo tutti, e ripeto, tutti professionisti che erogano cure, assistano e si prendono cura degli utenti/pazienti, 365 giorni all’anno, compresi Natale e Pasqua.
Allora non si capisce come queste strutture, per cui prestiamo la nostra professione, percepiscano i rimborsi dalle Regione e non debbano provvedere urgentemente al rinnovo contrattuale, fermo da 12 anni, per migliaia di lavoratori”, che “ogni giorno prestano la loro attività con grande professionalità, umanità, serietà. Siamo – conclude Leone – lavoratori sottoposti a turni, con volumi di lavoro importanti”.