Da Antonio Colella, portavoce del Comitato esposti ad amianto Ambiente e territorio Abruzzo-Molise, riceviamo e pubblichiamo alcune riflessioni sul flash mob di giovedì davanti al palazzo di giustizia di Vasto.
“Il flash mob tenutosi giovedì mattina, 21 marzo, davanti al Tribunale di Vasto rappresenta, dal dopoguerra ad oggi, uno dei momenti di maggior presa di coscienza, di maturità e consapevolezza storica dei cittadini di Vasto e di tutto il comprensorio, nel doverosamente sostenere con passione civile, la Magistratura e le Forze dell’Ordine, sicuro baluardo di difesa della legalità, in un presidio di dura frontiera, unico nel tratto di costa, da Foggia a Pescara, di ben 200 chilometri, contro una criminalità organizzata e comitati di affari ad essa connessi e non, che da tanto tempo, e soprattutto negli ultimi anni, hanno dispiegato i loro famelici appetiti sulla nostra terra generosa”.
“La partecipazione variegata – scrive Colella – di persone di tutte le età, dai giovanissimi studenti ai pensionati, dagli imprenditori alle associazioni e comitati di lavoratori e cittadini come il nostro, nonché della stessa squadra della Vastese Calcio, è stata rafforzata dalla sentita presenza del personale amministrativo ed ausiliario del Tribunale, che ha conferito ancor più calore e colore alla prima beneaugurante giornata di primavera. Come noto, è quello stesso personale che da anni sta sopportando con encomiabile sacrificio e professionalità un enorme carico di lavoro per sopperire alla mancanza di organico (come accaduto anche nella Procura della Repubblica, costretta, per un lungo periodo, ad andare avanti con metà Magistrati) generata dall’infelice, assurdo decreto di chiusura emesso dal Governo tecnico a suo tempo in Roma, a tavolino, soltanto per fare cassa e non basato su una ragionevole ed attenta analisi dell’esigenza di concentrare forze e mezzi laddove effettivamente (e, prioritariamente) servono, per difendere il territorio, in primis dalle infiltrazioni malavitose-affaristiche. Perciò abbiamo salutato con favore, sia il flash mob di Vasto, che l’incontro di Roma presso il Ministero della Giustizia, promossi dall’avvocato Angela Pennetta, con un gruppo di suoi colleghi e alcuni componenti della società civile, nonché con il supporto determinante dei sindaci di Vasto e San Salvo e di tutti quelli del comprensorio i quali, superando con buon senso, anacronistici steccati, si sono ritrovati insieme per una lotta di principio e di civiltà! Auspichiamo, quindi, che le pacifiche e costruttive iniziative del 21 marzo, così come quelle istituzionali e dell’Ordine forense dei giorni precedenti, a partire dallo sciopero del 18 marzo (e che vanno avanti, ormai, con coerente ed indomabile impegno, da almeno 26 anni sulle stesse problematiche, sempre rinviate, come si evince da un nostro articolo di stampa del lontano 1993, che alleghiamo) possano essere intese, ovunque, non come una sorta di disturbo al proficuo dialogo con il Ministero della Giustizia, ma tutt’altro, come un apprezzamento ed un totale sostegno della società civile alle istituzioni vastesi e ad una volontà dell’attuale Governo, che finalmente sembra metterci la faccia (dopo decenni di rinvii), nella fiduciosa speranza dell’emissione di un decreto di mantenimento del nostro Tribunale, dotandolo del personale mancante e quant’altro (prima delle elezioni di maggio prossimo venturo). Avanti, dunque, con i 29 sindaci del Vastese, le forze politiche e sociali e l’Ordine forense compatto, uniti a fianco del presidente Giangiacomo e del procuratore capo Di Florio, per la difesa ed il rafforzamento del Tribunale di Vasto, avamposto di legalità, sicurezza e libertà, nonché architrave del primato dello Stato e delle sue istituzioni democratiche”.