Dopo la bufera innescatasi stamattina col sequestro della terza vasca del Civeta, cresce la preoccupazione nei sindaci del territorio per le eventuali ricadute sul conferimento dei rifiuti dei comuni [LEGGI].
Tra i destinatari degli avvisi di garanzia c’è il commissario straordinario del Civeta Franco Gerardini che in queste ore, in qualità di dirigente del servizio Rifiuti della Regione, sta cercando soluzioni alternative.
“Sono in ufficio – dice a zonalocale.it – perché stiamo vedendo come trovare siti alternativi per evitare che si crei un’emergenza ambientale sul territorio. L’impianto del Civeta non può ricevere rifiuti dai Comuni perché non può accumularli temporaneamente. Ho già avuto alcune disponibilità che formalizzeremo nella giornata di domani. Le richieste stanno partendo ora per poter conferire quote di rifiuti in altri siti della regione che sono poi quelli già autorizzati che hanno dichiarato di avere un minimo di disponibilità per prendere sovvalli (codice 191212), sia per prendere la frazione organica stabilizzata (codice 190503)”.
Se si scongiurerà l’emergenza ambientale, sarà difficile, invece, evitare un rincaro dei costi di conferimento considerando anche il viaggio più lungo dei mezzi.
L’inchiesta del procuratore del tribunale di Vasto, Giampiero Di Florio, ha al centro i conferimenti extra-regionali che negli anni 2017-2018 sono ammontati a ben 70mila tonnellate.
[ant_dx]Su questo punto Gerardini non può entrare nel dettaglio: “Siamo ancora una volta chiamati a chiarire alcuni aspetti su questa discarica, ma non posso dire altro perché anche io ho ricevuto l’avviso di garanzia in quanto commissario”.
Sul punto però rivela un interessante retroscena sul perché dell’aumento dei conferimenti da fuori regione: “Si parla a sproposito dell’esaurimento della vasca. La vasca ha avuto da parte del concessionario che mi ha riferito questa cosa ha avuto un’accelerazione di conferimenti per finanziare la realizzazione dell’impianto di captazione del biogas che è entrato in funzione. Questo non vuol dire che sono state sforate le quantità complessive autorizzate. Ha dato la parvenza di un impianto già saturato, ma non è così. Stiamo cercando di avere i dati aggiornati, ma in questi si parlava di poco più di un terzo. Non è pieno fino all’orlo, ma ciò che si vede è un versante, ma ce ne sono diversi di versanti”.
Presto Gerardini chiederà di essere ascoltato, conclude: “Chiederò un’audizione al procuratore e ai carabinieri. Ora devo pensare a evitare un’emergenza in una parte dell’Abruzzo. Stiamo lavorando per limitare i disagi e trovare una soluzione”.